La Nuova Sardegna

Sport

Il presidente dei sassaresi: c’era un rigore

SASSARI. Lo spogliatoio sassarese ribolle di rabbia, negli occhi e nei pensieri dei biancocelesti c'è il tocco di mano allo scadere che odorava di rigore e che poteva significare vittoria. Ma...

29 febbraio 2016
1 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Lo spogliatoio sassarese ribolle di rabbia, negli occhi e nei pensieri dei biancocelesti c'è il tocco di mano allo scadere che odorava di rigore e che poteva significare vittoria. Ma ufficialmente nel dopo partita tecnico e giocatori non si esprimono, il mutismo (sempre scaramantico?) della capolista va avanti e l'incombenza spetta al presidente, che predica calma e cerca di riportare serenità in un ambiente teso. «Il rigore era nettissimo – sostiene Roberto Fresu – e i ragazzi sono incavolati, si poteva vincere e invece abbiamo infilato un altro pari. Sapevamo di potercene permettere due per tenere a bada l'Atletico, e sono arrivati uno dopo l'altro: non resta che vincere tutte le prossime partite ed è fatta». Scherza (ma non troppo) il numero uno della società biancoceleste, che rende merito agli avversari. «Complimenti al Valledoria, ha giocato bene e si è impegnato al massimo per fare risultato, disputando una gran bella prova difensiva. È la dimostrazione che nessuno ci regala nulla e ogni partita è difficile. Adesso ci aspetta un'altra battaglia, sul campo del Tergu, e dobbiamo farci trovare pronti. Il nervosismo è il nostro peggior nemico, ricarichiamo in fretta le batterie e ripartiamo». Due turni senza vincere è una novità nel trionfale cammino sassarese, Fresu ne prende atto aggiungendo: "Alcuni episodi in questa gara sono stati poco chiari». (sa.u.)

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative