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Aru: «Circuito duro ma per me e Nibali sarà un vantaggio»

Aru: «Circuito duro ma per me e Nibali sarà un vantaggio»

Il campione sardo con il ct Cassani sulla salita olimpica Oggi a Rio seconda giornata del sopralluogo degli azzurri

15 gennaio 2016
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RIO DE JANEIRO. «Il percorso? Duro! Molto di più di quanto mi aspettassi. Ma è stata molto utile questa ricognizione, e oggi ne faremo una seconda più approfondita», sbotta Fabio Aru dopo il primo sopralluogo sul percorso che il 6 agosto assegnerà le medaglie olimpiche della prova in linea di ciclismo.

Dopo il sopralluogo di Adriano Malori sul percorso della cronometro, ieri è toccato a Vincenzo Nibali, Fabio Aru, Valerio Agnoli con lo stesso Malori testare per oltre 3 ore il percorso olimpico della prova in linea di Rio2016.

Guidati dal coordinatore tecnico delle nazionali Davide Cassani, che li ha voluti per la ricognizione, con al fianco Paolo Slongo allenatore dell’Astana e in particolare di del sardo Fabio Aru, gli azzurri hanno pedalato lungo i due circuiti che caratterizzano la prova: quello di Grumari (24,8 chilometri di lunghezza) e Vista Chinesa.

Nel primo circuito c’è il tratto di pavè che può essere stressante nella prova olimpica visto che sarà ripetuto tre volte, e al quale lo scalatore di Villacidro quest’anno si prepararerà frequentando per la prima volta con ambizioni le classiche delle Fiandre, Poi si scende e ci sono circa 30 km di lungomare prima di entrare nel secondo circuito dove si trova la salita impegnativa, lunga 8,9 km con pendenze medie che arrivano al 13%, una percentuale che non spaventa né Vincenzo Nibali, vincitore deu stagioni fa del Tour de France, né Fabio Aru, la scorsa stagione secondo al Giro d’Italia e primo alla Vuelta di Spagna grazie proprio alle grandi prestazioni fornite in salita.

La spedizione azzurra ha visionato gran parte del tracciato per un totale di 100 km di allenamento. «È un percorso duro. Nella prima parte c’è il tratto di pavè sconnesso e nella seconda parte la salita molto impegnativa lo rende veramente duro. Oggi torneremo a visionarlo in particolare la seconda parte», ha detto al termine del sopralluogo Nibali. «Il circuito è duro, non pensavamo tanto, ma è un punto a nostro vantaggio». Stessa impressione anche per Fabio Aru, che come Nibali, appena arrivato in Brasile non ha perso tempo ed è salito in sella. Subito a pedalare, verwso le Olimpiadi.

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