La Nuova Sardegna

SASSARI. Da un’avversaria di prima fascia dell’Euroleague a una squadra di provincia che cerca di restare aggrappata coi denti alla Serie A. La vita della Dinamo è anche questa, trasferte pesanti per i chilometri e anche per lo sbalzo climatico: a Mosca c’era la neve e la temperatura era abbondantemente sotto lo zero, ieri a Capo d’Orlando c’erano 14 gradi. «Indubbiamente si sta meglio» scherza al telefono il capitano Jack Devecchi alla fine dell’allenamento, chiuso poco prima delle 21. «Siamo carichi, una partita come quella di Mosca ci dà morale adesso dobbiamo andare in campo e mettere in pratica quello che ci dice il nuovo coach».

Cambiare allenatore in un contesto di lunghe trasferte come il vostro rende tutto ancora più complicato?

«Indubbiamente, quello che ci ha detto il coach è che dobbiamo cercare di ottimizzare al meglio tutto il tempo che abbiamo a disposizione per lavorare e non si può che essere d’accordo. Certo, dobbiamo assimiliare nuovi schemi e nuove posizioni e abbiamo avuto davvero poco tempo, dobbiamo essere bravi ad assimilare le nuove linee che ci sta dando marco Calvani».

A proposito del cambio di allenatore: quanto è difficile passare a un sistema di gioco completamente opposto rispetto a quello che avete utilizzato nei primi mesi?

«È un problema che non si pone, perché siamo tutti dei professionisti e dobbiamo essere pronti a giocare tutti i sistemi che ci vengono chiesti. Dobbiamo essere pronti a fare tutto quello che ci viene chiesto dal nostro allenatore».

Questa partita dal punto di vista psicologica è più insidiosa: il Cska è un top team europeo ma avevate poco da perdere, una sconfitta a Capo d’Orlando avrebbe ripercussioni diverse.

«Senz’altro, questo è un campo difficile, l’anno scorso abbiamo perso giocando male. Noi dovremo partire subito bene, la vittoria ci serve per chiudere il girone di andata il più in alto possibile in prospettiva Coppa Italia. E poi perché è ora di vincere una partita col nuovo allenatore».(r.s.)