La Nuova Sardegna

CAGLIARI. Daniele Dessena è stato raggiunto dai familiari all’ospedale Maggiore di Parma. Il capitano del Cagliari ha trascorso tra sabato e ieri, domenica 29, una notte relativamente tranquilla. Le immagini del fallaccio di Coly (tra i due sabato c’è stato un abbraccio prima di salire sull’ambulanza che da Brescia ha portato il giocatore rossoblù al centro specializzato di Parma) gli sono passate davanti agli occhi decine di volte.

A fargli coraggio il medico Marco Scorcu e i tanti messaggi di affetto ricevuti dall’Italia e dall’estero. Il centrocampista finirà sotto i ferri. Ancora non è stata fissata la data dell’operazione (probabile all’inizio della prossima settimana) ma è sicuro che l’intervento verrà eseguito nel centro emiliano.

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La giornata. Ieri Daniele Dessena si è svegliato di prima mattina. Ha fatto una serie di esami che hanno confermato la diagnosi del giorno precedente: frattura composta di tibia e perone. La stagione è finita, anche se c’è una piccolissima speranza: quella di rivederlo nelle ultime giornate di campionato. Magari, come ha auspicato il patron Tommaso Giulini, per festeggiare insieme la promozione in serie A, che i compagni sperano di potergli dedicare. Nel pomeriggio ha guardato le partite in tv ma a tirargli su il morale è stata la presenza dei suoi familiari, preoccupatissimi dopo aver visto le immagini trasmesse dalle varie televisioni.

Commenti. Quello fatto da Filippo Grassia (RadioRai) è stato apprezzato e condiviso da tanti sportivi: «Coly dovrebbe subire una squalifica lunga quanto il tempo che Dessena starà lontano dai campi». Invece è stato solo ammonito e sabato prossimo giocherà regolarmente. Il difensore senegalese non lo ha fatto apposta, però è colpevole di aver lasciato la gamba alta. Ha colpito prima il pallone e poi in pieno Dessena.

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Un fallo da censura per tutti ma non per l’arbitro e per il quarto uomo. Il primo (La Penna) era posizionato benissimo ma ha sottovalutato l’intervento. Ancora più grave l’errore del secondo (Prontera), perchè è successo tutto a non più di due metri da lui. Con l’auricolare avrebbe potuto suggerire al collega il provvedimento appropriato in questi casi: cartellino rosso. Invece si è solo preoccupato di segnalare a La Penna che il tecnico Rastelli era entrato in campo, con conseseguente espulsione del mister rossoblù.

Il precedente. Purtroppo non è la prima volta che un arbitro sottovaluta un fallo da censura. Nel settembre dello scorso anno, a Chiavari, durante Entella-Brescia, il difensore di Calangianus Ivano Baldanzeddu è stato colpito col piede a martello dal giocatore bresciano Valerio Di Cesare. Immagini terrificanti di una gamba spezzata in più parti che ha tenuto il giocatore sardo un anno lontano dai campi. Un intervento fatto a pochi centimetri dal guardalinee Cangiano e dall’arbitro Roca. Risultato: il giocatore del Brescia non è stato nemmeno ammonito. Ci sono molte similitudini su quanto è accaduto sabato sera alo stadio “Rigamonti”.

Coppa Italia. Giovedì  3 dicembre il Cagliari torna in campo. Lo farà a Reggio Emilia (ore 21) contro il Sassuolo di Di Francesco nel terzo turno della Tim Cup. Sarà la prima di tante partite senza Dessena. I rossoblù faranno di tutto per regalare un sorriso al campagno e sfidare l’Inter nel turno successivo.

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