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La «nuova» Dinamo nella tana del leggendario Cska Mosca

di Andrea Sini
La «nuova» Dinamo nella tana del leggendario Cska Mosca

Stasera la settima gara del girone: dopo l’esonero di Sacchetti, esordio per coach Calvani Contro la corazzata russa i sassaresi dovranno fare a meno del lungo Joe Alexander

27 novembre 2015
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INVIATO A MOSCA. A braccetto con la storia, con l’obiettivo di restare al passo e non venirne travolti. È un battesimo da brividi, quello che attende Marco Calvani: stasera il coach che ha sostituito Meo Sacchetti alla guida della Dinamo farà il suo esordio sulla panchina biancoblù in casa del Cska Mosca nella settima giornata di Eurolega.

Non ci sono ambizioni di vittoria, in casa Dinamo, perché la situazione è quella che è (Calvani sinora ha diretto solo tre o quattro allenamenti) e l’avversario è di gran lunga il peggiore che potesse capitare. La leggendaria “Armata Rossa”, che nella sua bacheca vanta una lista interminabile di campionati nazionali vinti, quattro Coppe dei Campioni e due Eurolega, punta senza mezzi termini a tornare sul tetto dell’Europa della pallacanestro. L’obiettivo a breve termine della squadra allenata da Dimitris Itoudis è quello di riprendersi il primo posto del girone, attualmente occupato dal Malaga (a punteggio pieno), perso proprio con lo scontro diretto con la formazione andalusa. Non ingannino dunque i risultati delle ultime quattro gare: dopo avere dato 31 punti al Maccabi e 29 alla Dinamo, il Cska ha infatti vinto con piccoli scarti (di 6 con Bamberg e Maccabi, di 5 col Darussafaka), perdendo poi in Spagna.

La Dinamo è arrivata nella capitale della Russia ieri pomeriggio dopo un viaggio durato tutta la giornata. Alle 20 i biancoblù sono scesi in campo per l’ultimo allenamento, nel quale Calvani ha mantenuto alta l’intensità, sulla falsariga di quanto già visto in questi giorni.

Il risultato, come detto, oggi è l’ultimo dei problemi della Dinamo, che vuole comunque provare a giocarsi la partita. Una missione impossibile, anche perché all’appello mancherà con tutta probabilità Joe Alexander, fermato precauzionalmente lunedì. L’ala americana si è allenata senza particolari problemi, ma l’idea dello staff è quella di preservare l’ex giocatore del Maccabi per la sfida di campionato in programma lunedì sera a Capo D’Orlando. Con l’eliminazione dall’Eurolega ormai quasi certa, dopo 6 sconfitte in altrettante partite, e dopo il cambio di guida tecnica, la nuova Dinamo di coach Calvani punta dunque a ricostruire pezzo per pezzo il percorso interrottosi nell’ultimo periodo.

Senza Alexander, di fronte a una squadra che schiera una batteria di lunghi da far tremare le vene ai polsi (da Hines a Kurbanov, da Kravtsov a Vorontsevic), i sassaresi dovranno cercare di limitare al massimo i danni nell’area colorata. Dove, per altro, in Europa sono già costantemente in difficoltà, con una media rimbalzi che non arriva a quota 30 (27,5 a partita). In questa chiave, vista l’emergenza, non è escluso l’impiego per qualche minuto di Denis Marconato.

Nel primo match del dopo-Sacchetti, lunedì sera contro Pesaro, si è rivisto il desaparecido Varnado, ma la Dinamo è ancora in attesa che Petway batta un colpo, o almeno che lo faccia in maniera apprezzabile.

Se i biancoblù, tra assenze e risposte che non arrivano, sono oggettivamente in difficoltà vicino a canestro (dove Brian Sacchetti è ormai costantemente impiegato come ala forte), il Cska non ha letteralmente punti deboli. Tra Teodosic e De Colo, in grado di regalare spettacolo, e i vari Jackson, Nichols e Higgins, la Dinamo deve assolutamente giocare la carta dell’intensità applicata a una difesa. Da fare finalmente anche con la testa, oltre che con le gambe.

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