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«I giovani ci sono ma devono fare esperienza»

«I giovani ci sono ma devono fare esperienza»

Il presidente della Federvolley regionale Ammendola fa il punto sui campionati: «Stiamo crescendo»

13 novembre 2015
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SASSARI. Un primo mese agonistico vissuto fra alti e bassi per la pattuglia sarda che partecipa ai campionati nazionali di serie B di pallavolo, dove al momento tutte le squadre isolane occupano al massimo posizioni di rincalzo.

“In serie B1 maschile l’Olimpia Sant’Antioco è stata molto condizionata dagli infortuni – è l’analisi del presidente regionale della Federpallavolo, Vincenzo Ammendola – mentre Sarroch ha costruito una squadra giovane, già proiettata alla stagione successiva, e non ha ancora trovato un suo equilibrio. Fra le donne l’Alfieri Cagliari ha raccolto punti in casa, e se riuscirà a crescere come rendimento in attacco può tranquillamente dire la sua”.

L’attenzione di Ammendola poi si sposta sui campionati di B2.

“In campo maschile quest’anno non ci sono promozioni e si lotta semplicemente per la salvezza - continua – e le squadre sono state costruite in questa ottica. La Meridiana Olbia però appare un gradino sopra delle altre, sarà già protagonista l’anno prossimo. Anche l’Ariete Vestis Oristano è un buon gruppo, dovrà soffrire di più la Solo Pellico 3P Sassari, che comunque è giovane, ha un ottimo allenatore e porta avanti un importante progetto di valorizzazione degli atleti locali. Invece Iglesias è già condannata alla retrocessione. In campo femminile il Capo d’Orso Palau ha nelle sue file atlete di livello superiore e può farsi valere, vedremo cosa succede nelle prossime due gare contro le favorite alla promozione, mentre l’Alephmatic Castelsardo da buona matricola dovrà sudare per la salvezza, senza mollare mai”.

Un dato dolente risulta quello dei giovani, poco presenti e soprattutto poco protagonisti in serie B.

“Ma per esempio quest’anno la Sardegna ha dato due giocatori al Club Italia ed uno a Macerata. I giovani ci sono, è più un problema logistico, per esempio in questo momento a Cagliari non ci sono squadre di B2, che possano far fare loro esperienza”.

Ha preso il via anche la C regionale, dove invece il movimento isolano offre degli inaspettati segni di salute.

“Tanto per cominciare la C femminile ha un’età media di 22 anni, con ben sei squadre sotto i 20 – sottolinea Ammendola – ed anche il campionato maschile si è ringiovanito molto, con una media di 24,5. Una chiara indicazione di coraggio da parte delle società”.

Fabio Fresu

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