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Dinamo a Cantù per spiccare il volo

di Andrea Sini
Dinamo a Cantù per spiccare il volo

Oggi alle 20,45 la sfida sul campo “proibito” del Pianella

12 ottobre 2015
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SASSARI. Togliersi subito il dente, per proseguire nel percorso di crescita e per chiudere definitivamente un’annosa questione. La Dinamo scende in campo stasera alle 20,45 al Pianella di Cantù nel posticipo della seconda giornata della serie A. Mai vinto a Cuggiago, in tanti anni, mai neppure per sbaglio: è questo il pensiero che frulla nella testa di dirigenti e staff biancoblù, oltre a quella di Jack Devecchi e Brian Sacchetti. Loro c’erano in tutti gli scontri degli ultimi cinque anni e anche per loro è il momento di voltare pagine.

La situazione. I campioni d’Italia, reduci dalla sofferta vittoria all’overtime contro Cremona, hanno intenzione di fare il bis nella prima trasferta stagionale, che apre le porte anche al primo impegno di Eurolega, in programma giovedì a Istanbul contro il Darussafaka. Nell’ultima settimana intera a disposizione, prima dell’avvio della “giostra” europea, Logan e compagni hanno avuto modo di lavorare con continuità in palestra, provando schemi, soluzioni e dando un deciso colpo d’acceleratore a tutte le dinamiche di squadra che necessitano – appunto – di paziente lavoro di gruppo.

I precedenti. Che Sassari è sempre rimasta all’asciutto a Cucciago è stato ormai ripetuto per tutta la settimana. Cantù e Dinamo nella loro storia si sono affrontate 23 volte e la squadra lombarda ha vinto il confronto in 13 occasioni, 11 della quali in casa (cioè il cento per cento delle sfide). La Dinamo ha vinto 9 volte (sempre in piazzale Segni) e tra i precedenti salta fuori persino un pareggio, che risale a una Coppa Italia dei tempi della A2 (54-54 nei sedicesimi di finale dell’edizione 1998-’99). Senza dimenticare (e chi se la dimentica) gara 6 dei quarti di finale playoff 2012-’13, con la Dinamo saldamente in vantaggio e la partita che cambia completamente corso dopo un alcune interruzioni dovute al fitto lancio di oggetti in campo. Questo giusto per dire che in queste sfide è successo di tutto e che dunque, al di là del pronostico che oggi vede i sassaresi favoriti, la vittoria va costruita e difesa per tutti i 40 minuti.

Le sfide nella sfida. Se la Dinamo ha cambiato molto durante l’estate, per l’Acqua Vitasnella si può tranquillamente parlare di rivoluzione. Il play Langston è in grado di dare filo da torcere a Haynes, così come la guardia canadese Heslip può far male dalla distanza (nonostante l’1/6 dell’esordio). Occhio al talento dell’ala ex Pesaro LaQuinton Ross, mentre sotto le place si fanno rispettare il giovane capitano Abass e il centro Berggren. In panchina ci sono elementi di qualità, come la guardia Hasbrouck, l’ala polacca Wojciechovski, il play Laganà e il centro Amedeo Tessitori (appena 6 minuti in campo domenica scorsa), vecchia conoscenza della Dinamo, che insieme a Denis Marconato (oggi a Sassari) è uno dei due ex della sfida odierna. La Dinamo ha un roster nettamente più profondo e completo e dopo la vittoria di otto giorni fa ora chiede di battere un colpo anche a Jarvis Varnado e Brent Petway, i meno brillanti contro Cremona.

Hanno detto. Il coach sassarese Meo Sacchetti è andato subito al centro della questione: «A Cantù non abbiamo mai vinto – ha detto – e onestamente ci piacerebbe toglierci questo problema, al di là dei due punti che la partita assegna. Sappiamo che ambiente ci aspetta, sappiamo che non dobbiamo far gasare troppo il pubblico, perché quello del Pianella è un ambiente che condiziona molto le partite. Quest’anno Cantù ha cambiato molto, prendendo giocatori già esperti della nostra realtà».

Anche per coach Corbani, che l’anno scorso allenava Biella, si tratta di un esordio, almeno come coach di casa. «Sono stato al Pianella da avversario e devo dire che essere dalla parte giusta della panchina è sicuramente più piacevole. Giocare in un palazzo caldo è per lo staff e i giocatori la cosa migliore. Questo vale sia in casa sia in trasferta perché se non c’è pubblico o i tifosi sono “piatti” il livello delle emozioni e del gioco si abbassa. Sassari è una formazione organizzata che ha la capacità di amplificare il talento dei singoli. dobbiamo fare attenzione alla loro aggressività».

@andreasini78

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