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Olbia furibonda, arriva solo un punto

Olbia furibonda, arriva solo un punto

Serie D, nel recupero contro il Trastevere non basta un gol di Giglio: i bianchi protestano per l’espulsione di Cacciotti

08 ottobre 2015
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OLBIA. Questo risultato è come il prurito. Dà un certo fastidio, innervosisce, mette il malumore. Effetti indesiderati di un pareggio che nessuno prende con troppa filosofia. Ieri l’Olbia ha recuperato il match contro il Trastevere. E nel mirino delle critiche ci sono finite le decisioni arbitrali. Episodi che hanno fatto infuriare il poco pubblico e sgranare gli occhi della squadra. «È davvero difficile commentare una partita del genere» dirà mister Oberdan Biagioni dopo il 90’. L’Olbia ha protestato per un rigore contro e per l’espulsione di Cacciotti al 36’. E poi quando nella ripresa è stato annullato un gol a Molino per un fuorigioco inesistente. Insomma, è un pareggio che infastidisce. Ad aprire le danze era stato Giglio (quarto gol stagionale), raggiunto subito dopo da Delgado dal dischetto.

Olbia avanti. La formazione olbiese presenta qualche novità. In porta fa il suo (ottimo) debutto l’olandese Van Der Want. I centrali sono Peana e Tricoli, gli esterni Cacciotti e Negrean. A centrocampo debutta anche Ricciardi, affiancato da Steri e Falasca. Il tridente non si tocca: Molino-Mastinu-Giglio. Olbia e Trastevere giocano sul filo dell’equilibrio. Attaccano entrambe. Fanno paura e spesso sfiorano il gol. Al 2’ ci pensa Molino a scaldare le mani di Apruzzese su punizione, ma subito dopo i romani si rendono pericolosi con il traversone di Delgado e la conclusione (annientata dalla difesa) di Panico. Poi arriva la bomba mancina di Mastinu, ma il portiere ci arriva per un soffio. E più tardi ecco i tiri di Falasca, Rocchi e Ricciardi.

Gol e rigore. E poi arrivano i gol, tutti insieme. Al 34’ l’Olbia passa in vantaggio sfruttando una bella azione in velocità: Mastinu apre sulla destra per Steri, il centrocampista mette dentro e poi arriva Giglio, che butta il pallone dritto in rete. Un minuto più tardi il pareggio del Trastevere, su rigore. È il primo episodio che manda su tutte le furie gli olbiesi. L’arbitro vede infatti un fallo di mano in area di Cacciotti, espelle il giocatore e indica il dischetto. Ma gli olbiesi reagiscono e spiegano che prima ancora c’era stato un fallo sul centrale Tricoli. Comunque il rigore lo calcia Delgado, Van Der Want intuisce però il pallone entra in porta.

Inutile battaglia. L’Olbia deve giocare tutta la ripresa con un uomo in meno. I bianchi partono bene e ci provano sia con Mastinu che con Giglio. Al 10’ il secondo episodio che fa imbestialire tutti. L’arbitro, su segnalazione dell’assistente, annulla infatti un gol a Molino per un inesistente fuorigioco. L’Olbia quindi protesta. E il Trastevere prende coraggio. Rocchi per esempio sfiora il gol per due volte: prima ci mette una pezza Van Der Want e poi ci pensa l’attaccante a sbagliare da buona posizione. Ora l’Olbia è stanca, l’inferiorità numerica si fa sentire, il vento soffia contro, in più gli attaccanti non riescono a farsi spazio. Infine ad esasperare gli animi ci si mette un terzo episodio: Molino viene atterrato da Luciani, ma si becca un giallo per simulazione.

Dario Budroni

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