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Italia, l’attacco perde pezzi Anche Insigne torna a casa

Italia, l’attacco perde pezzi Anche Insigne torna a casa

Dopo Berardi il ct Conte perde il bomber del Napoli: al suo posto Bonaventura El Shaarawy: «Per stare in Nazionale devi essere al top, altrimenti è inutile»

08 ottobre 2015
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FIRENZE. «Se un giocatore si sente di dare alla nazionale il 100% è giusto che resti sennò meglio che torni a casa. Noi giocatori siamo in grado di capire se possiamo allenarci e giocare». Stephan El Shaarawy cerca di spegnere sul nascere un caso-Insigne: l'attaccante del Napoli ha lasciato Coverciano a causa dei problemi al ginocchio destro operato la stagione scorsa. Stando al comunicato diramato dal clan azzurro Insigne «presenta ancora una sofferenza all'articolazione interessata», di qui il rientro al club di appartenenza per sottoporsi alle cure dopo che a Firenze in accordo col Napoli gli era stato rimosso il versamento presente nel ginocchio per le botte subite nelle ultime gare.

«Non c'è nulla di drammatico» aveva detto il responsabile medico degli azzurri Enrico Castellacci presentandosi con lo stesso giocatore rimasto precauzionalmente a riposo. Il che aveva alimentato dubbi sulla disponibilità contro l'Azerbaigian ma non per la gara con la Norvegia in programma a Roma martedì. Protagonista di un grande inizio di stagione (5 gol e 3 assist) l'attaccante partenopeo si era allenato regolarmente agli ordini di Conte, ieri aveva sostenuto una corsa leggera prima dell'annuncio del rientro a Napoli. Decisione che, mentre il ct Conte chiamava il milanista Bonaventura, in molti ha rievocato la questione del peso e delle pressioni dei club (alla ripresa del campionato il Napoli è atteso dalla sfida con la Fiorentina) nei confronti della nazionale. «Quanto siamo condizionati noi giocatori? La decisione finale, se siamo in grado di giocare o meno, è solo e sempre nostra - ribadisce El Shaarawy - L'anno scorso avevo un fastidio alla caviglia ma mi sentivo di giocare e lo feci. Di certo quando sei in nazionale devi stare al 100%». Interviene Marco Parolo: «Dispiace per Insigne, spero non sia nulla di grave - la premessa del centrocampista della Lazio - Le pressioni sono normali ma alla fine conta sempre e soltanto l volontà del giocatore, chi viene qui è per starci, se fisicamente non sta bene è giusto che torni dal suo club per curarsi. Credo che prima della decisione Lorenzo si sia confrontato coi medici della nazionale e con quelli del Napoli . L'importante ci siano sempre chiarezza e trasparenza. Quando si è in nazionale si pensa soltanto a dare il massimo: nessuno, credo, si fa influenzare».

Intanto però l'attacco azzurro continua a perdere pezzi: prima il forfait di Berardi poi quello di Insigne. A ciò si aggiunge il fatto che segna poco, solo 11 reti nelle 8 gare di qualificazioni europee. Ieri Conte ha schierato il tridente con Pellè sostenuto a destra da Candreva alternato a Eder e a sinistra El Shaarawy alternato a Giovinco. A centrocampo Florenzi e Parolo con ballottaggio Pirlo-Verratti, dietro Darmian, Bonucci, Chiellini e De Sciglio.

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