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L’Uomo bionico conquista i tifosi

di Andrea Sini
L’Uomo bionico conquista i tifosi

Grande esordio per Joe Alexander: «Dopo tanti problemi fisici sono sereno e mi sento vicino alla forma migliore»

05 ottobre 2015
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SASSARI. Un po’ Superman, un po’ Robocop o l’Uomo bionico. Ma soprattutto Joe, fortemente Joe. “Il giocatore bianco più devastante mai visto”, come è stato definito da un compagno di squadra, entra nel campionato di serie A dalla porta principale, sfondandola: 21 punti e 10 rimbalzi, tanto per iniziare.

«Sono soddisfatto per questo esordio – dice Joe Alexander, poche parole ma idee chiarissime –. Siamo partiti un po’ lenti, è stata una partita con tantissimi alti e bassi, nessuna delle due squadre è mai riuscita ad avere veramente in pugno il match. Nel finale siamo riusciti a tirare fuori qualcosa di più, anche qualche giocata di alto livello dei nostri giocatori d’esperienza».

Ventinove anni da compiere, una carriera fatta di vette altissime (al college) e di pesanti cadute (il flop in Nba e un brutto infortunio). E ora la sfida con la maglia della Dinamo. «Siamo una buona squadra, mi trovo molto bene nel gruppo e il tipo di gioco del campionato italiano mi piace – dice il giocatore americano nato nell’isola di Taiwan e cresciuto in Cina –. Credo che Sassari sia il posto giusto per me e ho voglia di fare bene».

Dopo quasi due anni di inattività, l’anno scorso l’esperienza con il Maccabi Tel Aviv, non esaltante. Stavolta le premesse sembrano completamente diverse. A partire dalla tripla messa pochi secondi dopo l’ingresso in campo. «Segnare appena messo piede in campo è importante perché ti da fiducia, ma io mentalmente mi sento già carico e assolutamente fiducioso. Serviva un buon avvio, per tutti, ed è arrivato».

Dopo qualche problema fisico in questo precampionato, ora Alexander sembra in gran forma, e in grado di fare la differenza sia lontano da canestro che sotto le plance. «Non sono al cento per cento ma non mi sento neppure così lontano dal top della forma – assicura l’ala del Banco –. C’è da lavorare, è chiaro, e l’unica mia speranza è riuscire a farlo con continuità, perché siamo soltanto all’inizio e bisogna ancora prendere un certo ritmo. Stasera però sono soddisfatto: ho dato il mio contributo e soprattutto abbiamo vinto. Per il momento va benissimo così».

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