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La Torres resta ai box Salta la trasferta a Rieti

La Torres resta ai box Salta la trasferta a Rieti

Prima vittoria della società rossoblù che ottiene il rinvio della partita di domenica E prepara il ricorso al Consiglio di Garanzia del Coni contro la retrocessione in D

11 settembre 2015
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SASSARI. Prime, parziali vittorie per la Torres. La squadra sassarese non sarà costretta a scendere in campo domenica per il secondo turno del campionato di serie D. La società aveva chiesto il rinvio della gara per avere il tempo di completare la rosa dopo la retrocessione dalla Lega Pro, e Roma, dopo aver risposto picche, ci ha ripensato. La partita è stata rinviata a data da destinarsi. Va detto che il rinvio era stato chiesto anche dal Rieti (avversario dei rossoblù) che sarebbe stato costretto a giocare a Ostia, a 120 chilometri da casa, perchè lo stadio della cittadina laziale era già stato “prenotato”, per domenica, dalla Lupa Castelli.

La Lega, dopo aver mostrato i muscoli, ha dunque riconosciuto la fondatezza della richiesta del club rossoblù che guadagna qualche giorno di tempo ed evita (per il momento) di cominciare il campionato prima del terzo grado di giudizio sulla vicenda del calcio scommesse (il ricorso al Consiglio di Garanzia del Coni è in fase di elaborazione).

L’avvocato Antonio De Rensis, il legale che difende la società sassarese e il suo presidente Domenico Capitani ha insistito molto su questo punto. «La logica avrebbe consigliato di bloccare i campionati in attesa che la giustizia faccia il suo corso. A questo punto mi auguro di trovare un giudice che abbia la serenità e il coraggio per riportare tutto al punto di partenza. Io ci credo e mi batterò perchè continuo a credere nella giustizia e perchè la Torres e, più in generale la città di Sassari, hanno tutto il diritto di giocare in Lega Pro».

La Torres, nel frattempo, incassa anche la solidarietà convinta dei presidenti delle altre squadre sarde della serie D. «La società sassarese è stata vittima di un’ingiustizia – dice il presidente del Muravera Giampaolo Aresu –. Non sono emerse, infatti, prove evidenti a carico dei rossoblù tali da giustificare la retrocessione. Noi siamo pronti a dare la nostra disponibilità alla sospensione del campionato. Da sportivo spero che la Torres venga riammessa a giocare in Lega Pro.

«Esprimo la piena solidarietà alla Torres – dichiara il presidente del Castiadas Pierpaolo Piu-. Ho seguito parzialmente la vicenda e non ho ancora letto le motivazioni della sentenza. Di conseguenza non sono in condizioni di esprimere un giudizio sulla decisione dei giudici di secondo grado. Mi auguro però che la decisione venga ribaltata dal collegio di garanzia del Coni. Sassari, città con grandi tradizioni sportive, merita di avere una squadra in Lega Pro. Non ci opporremo ad una eventuale sospensione del campionato».

«La retrocessione è una punizione esagerata e poi sarebbe stato giusto attendere il terzo grado di giudizio - chiarisce Francesco Loi presidente del Lanusei – in ogni caso credo che una penalizzazione sarebbe stata più che sufficiente. Peccato così un' altra squadra sarda lascia i professonisti. E’ anche vero che adesso aumenterà il tasso tecnico del nostro girone e ci sarà maggiore interesse da parte dei media e delle tifoserie. Però se devo ragionare da allenatore avversario penso che la Torres costruirà una squadra per riconquistare subito la Lega Pro e di conseguenza avremo una squadra in meno con cui giocarci la salvezza».

Anche l’Olbia non esulta davanti alle sventure della sua storica rivale. «Ci dispiace per la Torres, fa male non avere più una squadra sarda in Lega Pro – commenta Anselmo Nieddu, direttore sportivo dei bianchi –. La Torres per noi è una rivale sportiva e agonistica, ma non gioiamo. Ora ci incontreremo nuovamente in campionato, però confesso che mi sarebbe piaciuto sfidarla direttamente in Lega Pro». Anche l’Olbia è rimasta “vittima” della retrocessione della Torres. Domenica scorsa avrebbe dovuto infatti esordire in campionato in casa dei sassaresi. Ma il rinvio del derby chiesto dai rossoblù (si giocherà il 14 ottobre) ha costretto la squadra gallurese a rimandare il suo debutto. «Per quanto riguarda il campionato, con la retrocessione della Torres ci ritroviamo con una antagonista in più. Vedremo che cosa succederà».

Per Mauro Giorico allenatore dell’Arzachena «E’ giusto dare tempo ai sassaresi per organizzarsi al meglio per il campionato di serie D. Già è stata ingiusta e incredibile la retrocessione dalla Lega Pro. La nuova serie D si preannuncia difficile e con tante squadre costruite per il salto di categoria. Sono sicuro che la Torres lotterà sino alla fine per la promozione. Lo merita la città e lo meritano i tifosi».

«La giustizia sportiva è da rifare completamente – spiega Giuseppe Bacciu, allenatore del Budoni –. Sono stati usati due pesi e due misure e a pagarne le conseguenze sono le cosiddette squadre piccole o quelle appartenenti a regioni meno “pesanti”. C’erano squadre con accuse più gravi che hanno avuto una penalizzazione minore. Questo è il calcio che deve essere cambiato, ogni anno ne succedono sempre di più grosse, ma non si fa niente per risolvere la situazione».L’ultimo parere è di Vittorio Tossi, ds della Nuorese ed ex dirigente della Torres nell’anno della promozione in Lega Pro. «E’ una sentenza assurda per la squadra e per la città di Sassari. Se qualcuno ha sbagliato (ma sottolineo il se) è giusto che paghi. Ma la squadra che cosa ha fatto? Io al posto dei dirigenti rossoblù avrei avuto molti dubbi anche sul fatto di scendere in campo in attesa dell’ultimo grado di giudizio. So che le regole vanno rispettate ma in questo caso è davvero difficile accettare l’ingiustizia. Se la Torres ha bisogno di solidarietà sappia che le altre squadre sarde sono tutte con lei. Io, anche da avversario, auguro ai rossoblù di vincere la loro battaglia».

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