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Sassari si mobilita, tutti in piazza per salvare la Torres

Sassari si mobilita, tutti in piazza per salvare la Torres

Ieri un faccia a faccia all’Acquedotto con il sindaco. Oggi alle 17,30 manifestazione in piazza Castello

02 settembre 2015
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SASSARI. Il volto spigoloso del tifoso da curva trova il punto di contatto con il doppiopetto del sindaco. La delusione del fedelissimo di mezza età e l’umore indifferente del tifoso tiepido si trasformano nella rabbia di chi, per la sua squadra del cuore, è disposto a scendere ancora una volta in piazza. Dieci anni fa i tifosi della Torres furono capaci di bloccare lo sbarco delle navi a Porto Torres per attirare l’attenzione dei media nazionali nei confronti di una sentenza considerata ingiusta: ci riuscirono e alla fine la Torres ebbe anche ragione. Oggi, in tempi e contesti molto diversi, il popolo rossoblù proverà ancora a far sentire la propria voce per protestare contro la sentenza della Corte federale d’appello, che ha spedito la Torres nell’inferno dei dilettanti, cancellando dalla Lega Pro lo storico club sassarese, 112 anni di glorie e tribolazioni alle spalle.

L’ora X. Questo pomeriggio alle 17,30 i torresini si incontreranno in piazza Castello, in pieno centro cittadino, in una manifestazione che vedrà mischiate tra loro tutte le anime del tifo rossoblù. Dagli ultras al sindaco, dagli anziani appassionati della vecchia gradinata ai baby del settore giovanile. C’è chi la chiamata “giornata dell’orgoglio torresino”, c’è chi la considera semplicemente l’ultima vera possibilità di far sentire la voce di un popolo che si sente defraudato. E c’è chi sogna di vedere una folla oceanica, per dimostrare che il cuore ferito pulsa ancora, più forte che mai.

L’incontro di ieri. Duecento persone, forse di più, sotto il sole cocente dell’ora di pranzo. Con molta rabbia ma anche tanta voglia di fare le cose per bene per salvare il salvabile. Ieri allo stadio Vanni Sanna si è svolto un incontro “preliminare”, al quale hanno preso parte anche i giocatori della Torres, oltre al personale amministrativo. Sui gradoni del vecchio Acquedotto sono comparsi anche il primo cittadino, Nicola Sanna, e l’assessore Alessio Marras. Alle istituzioni i tifosi hanno chiesto attenzione ma anche una presa di posizione chiara. «Trovo anch’io che questa sentenza sia assolutamente ingiusta – ha detto Sanna – e mi spenderò nelle sedi di mia competenza per provare a porre rimedio. Tutti insieme dobbiamo pretendere una giustizia equa ma anche un calcio più pulito di questo, a tutti i livelli. Se ci sarà una manifestazione, ovviamente sarò con voi».

Gli umori della piazza. Dopo le tensioni iniziali, la presa di posizione del primo cittadino è stata apprezzata dai tifosi. Che al personale amministrativo della società hanno chiesto anche delucidazioni a proposito delle intenzioni del presidente Domenico Capitani, ieri assente. «Appena conosceremo l’esito di questo ulteriore appello ci muoveremo in un modo o nell’altro – ha spiegato la segretaria Rita Marras –, per iscriverci nella peggiore delle ipotesi in serie D». «È il momento di stare uniti per il bene della Torres – ha tuonato uno delle storiche figure di riferimento della curva –, la condanna è spropositata ma se siamo finiti in questo guaio è perché qualcuno ha fatto qualcosa che non doveva fare. Il nome della Torres non deve mai più essere accostato a certe schifezza».

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