La Nuova Sardegna

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I giudici scaraventano la Torres in D

di Roberto Sanna
I giudici scaraventano la Torres in D

L’appello ribalta la sentenza di primo grado che negava la responsabilità diretta. E c’è anche una multa di 15.000 euro

30 agosto 2015
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SASSARI. La notizia è arrivata subito dopo cena guastando la digestione al popolo rossoblù, che non si aspettava di vedere ribaltata la sentenza di primo grado: la Torres precipita in Serie D, perde in un’aula di tribunale per colpa delle scommesse quella Legapro che aveva impiegato quasi dieci anni a riconquistare sul campo risalendo dalla bancarotta prolungata dei primi anni Duemila. Per la più antica società della Sardegna è l’ennesima tappa disgraziata di una storia cominciata nel 1903 e costellata da continui saliscendi. Col ritorno in Legapro sembrava finalmente arrivato il momento di guardarsi intorno e assestarsi, ora diventa tutto più difficile. E soprattutto più incerto perché nessuno sa che cosa potrà succedere dal punto di vista della gestione societaria visto che a Capitani la sanzione è stata portata da due a cinque anni di inibizione.

Fulmine a ciel sereno. In un primo momento sembrava che la sentenza dovesse arrivare oggi e comunque la dirigenza, forte della vittoria in primo grado (due punti di penalizzazione ma conferma della Legapro, a fronte della richiesta di retrocessione e dieci punti di penalizzazione in Serie D), stava andando avanti con la costruzione della squadra e aveva annunciato l’arrivo del centrale difensivo Giacomo Biondi.

L’accusa vincente. A uscire vincitore dal duello in aula è stato stavolta il rappresentante dell’accusa, che ha ribaltato l’impianto portato avanti in primo grado e che aveva portato sostanzialmente solo alla condanna dei vertici rossoblù: due anni di inibizione al patron Capitani, tre mesi di inibizione all’ex ds Enzo Nucifora e tre mesi di squalifica all’allora tecnico Massimo Costantino. Stavolta l’accusa ha sostenuto che l’accordo per la partita di Coppa Italia col Pisa, che la Torres aveva affrontato con i ragazzi del settore giovanile, sarebbe stato attuato direttamente dai giocatori sul campo. L’avvocato De Rensis, che ha rappresentato la Torres in giudizio, aveva definito questa tesi “illogica” e si era detto sbigottito. La Corte d’appello invece l’ha ritenuta plausibile e ha calato la mannaia sulla Torres.

Il disastro. Pur tra mille difficoltà e incongruenze, compreso un cambio di allenatore, la Torres stava entrando nella stagione giocata della Legapro (avrebbe dovuto esordire il 6 settembre in casa contro il Pontedera). Adesso cambia tutto, in campo e anche fuori. Restano da capire la posizione di Capitani , le sue intenzioni, le reazioni dell’ambiente. E poi ci sarebbe anche una squadra da allestire e mandare in campo. Tutto in pochi giorni.

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