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Una Sardegna Special ai Giochi di Las Vegas La star è Claudia Boi

Una Sardegna Special ai Giochi di Las Vegas La star è Claudia Boi

Pioggia di medaglia per l’Italia ai campionati mondiali L’isola festeggia nel nuoto, nella ginnastistica e nel calcio

06 agosto 2015
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CAGLIARI. Dai complimenti su twitter di Federica Pellegrini e Claudio Magnini all’applauso di Michael Phelps, altro gigante del nuoto mondiale, in tribuna a seguire anche le “sue” gare: Claudia Boi torna da Los Angeles con due medaglie e una felicità che non potrà scordare. È lei, originaria di Muravera, la prima a far brillare gli Special Olimpics sardi ai campionati del mondo. Ma non solo.

Tra i settemila atleti di centosettanta Paesi, Emanuela Usai (Lanusei) regina della ginnastica ritmica con un argento e due bronzi, la cagliaritana Carlotta Sanna, un oro e due argenti nel corpo libero, i gemelli di Cagliari Andrea e Fabio Fà (accompagnati dall'atleta partner Marco Dessì di Oristano) vittoriosi sul Monaco e medaglia d’oro nel calcio a 7 unificato con il team guidato dal sardo Andrea Siddi, hanno mostrato la tenacia di un gruppo che non teme nessuna sfida. “Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze” è il loro moto.

A Los Angeles, tra il Memorial Coliseum e altri impianti stracelebrati dello sport mondiale, anche un pregiato pezzo di Sardegna ha detto la sua. A partire da Claudia Boi con l'oro nei 200 stile e la medaglia di bronzo nei 100 misti. Successi storici per l’Italia, rientrata dalla California con 85 medaglie tra cui 25 ori, 29 argenti e 31 bronzi. «I ragazzi sono stati meravigliosi, è e rimarrà un’esperienza indimenticabile sotto tutti i punti di vista» dice Stefania Rosas.

Psicologa, vice capodelegazione nazionale a Los Angeles, dirige nell’isola i 600 atleti e i 17 team che seguono un programma educativo internazionale che si avvale del gioco: «L’obiettivo è quello di utilizzare lo sport come mezzo per l’integrazione e l’inclusione sociale a favore delle persone con disabilità intellettiva». Fondato nel ’68 da Eunice Kennedy, il movimento Special Olimpics è riconosciuto dal Cio (Comitato olimpico internazionale) e dal Comitato paraolimpico. Dunque, prove da almanacco. A maggior ragione è festa doppia per il gruppo sardo, coordinato oltre che dalla Rosas da Roberto Lindiri.

Di fatto, una tappa indelebile quella che dal 25 luglio al 2 agosto ha visto gli atleti isolani gareggiare nei templi dello sport internazionale. Due settimane chiuse con lacrime di gioia. Speciali.

Mario Frongia

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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