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Un super atleta al titanio per il Banco

di Andrea Sini
Un super atleta al titanio per il Banco

Ufficializzata la firma di Joe Alexander, ex stella del college bloccata per due anni da una frattura a una tibia

04 agosto 2015
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SASSARI. In attesa di un tassello complementare, è arrivata una ciliegina vera, con un nocciolo in titanio a una polpa fatta di muscoli incredibilmente esplosivi.

Ecco Alexander. Con undici giocatori su dodici sotto contratto, e in assenza soltanto di un buon rincalzo che chiuda il settore lunghi, il roster della Dinamo campione d’Italia è praticamente al completo. Ieri la società sassarese ha ufficializzato l’ingaggio di Joe Alexander, ala di 203 centimetri per 102 kg, dotata di una forza fisica tale da consentirgli di giocare come 3/4 ma in Europa anche come centro.

La “bomba”. Una pedina di potenziale inimmaginabile, che ha però avuto una carriera particolare e un infortunio che lo ha tenuto fuori per quasi due anni. Il giocatore americano, nato sull’isola di Taiwan il 26 dicembre 1986, ha avuto una carriera universitaria sfolgorante con West Virginia e dopo essersi dichiarato elegibile per l’Nba con un anno di anticipo rispetto alla fine dell’università, nel Draft 2008 è stato scelto dai Milwaukee Bucks con l’ottava chiamata assoluta. Al tempo era considerato il miglior atleta in assoluto tra tutti quelli usciti dal college. La sua carriera professionistica non è stata però all’altezza delle attese: dopo 57 giocate nel suo anno da rookie, ha fatto per diversi anni la spola tra la Nba e la D-League, senza particolari clamori. Dopo un buon passaggio in Russia con il Samara e un infortunio che lo ha tenuto fuori per una stagione intera, lo scorso anno è approdato al Maccabi Tel Aviv (7,8 punti e 3,4 rimbalzi di media, 46.1% da due in campionato; 4.5 punti di media e 2,2 rimbalzi , 59 % da due in Eurolega).

La ricerca del riscatto. L’incubo di Joe Alexander è iniziato nel dicembre 2011, quando è stato costretto a fermarsi per una frattura da stress alla tibia della gamba sinistra. Il giocatore decise di provare a guarire naturalmente, senza intervento chirurgico ma dopo un anno di stop la situazione non era migliorata. Decise così di farsi operare, ma neppure l’inserimento di una rondella di titanio risolse la situazione. Poi un componente dello staff sanitario dei Golden State Warrios, che nel frattempo lo avevano messo sotto contratto, studiò i video di tutte le gare della sua carriera e scoprì un problema di postura legato al bacino, che – abbinato alle sollecitazioni dovute al suo incredibile atletismo – gli generavano il problema alla tibia. Da quel momento in poi Alexander ha lavorato con alcuni specialisti per ricostruire da capo il suo modo di camminare, correre, saltare e atterrare. Poi è tornato in campo e ora, a 29 anni, ha accettato la sfida di Sassari. Tra tutte le scommesse fatte dalla Dinamo, quella dell’ex campione riemerso dalle tenebre senza dubbio la più intrigante.

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