La Nuova Sardegna

Sport

The Arrow ha colpito il cuore biancoblù

di Roberto Sanna

L’arrivo dell’americano Brent Petway ha scatenato l’entusiasmo dei tifosi che ora aspettano gli ultimi due nomi

01 agosto 2015
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SASSARI. The Arrow (la freccia) ha già fatto centro nel cuore dei tifosi biancoblù. A dimostrazione che Brent Petway non è uno qualunque, ma un giocatore di qualità con un grande seguito. Pagine Facebook dedicate e un account twitter creato appositamente accompagnano questo giocatore, così soprannominato in riferimento al gesto di scoccare una freccia dall’arco che spesso esibisce durante i match. Lui stesso ha dato grande risalto a questa nuova avventura:” The Arrow is in Sassari” ha scritto sui social network, postando anche una foto dall’aeroporto di Olbia con Jack Devecchi sullo sfondo. Non possiamo sapere da ora se questa squadra riuscirà a vincere quanto quelle che l’hanno preceduta, di sicuro possiamo già dire che i momenti di spettacolo non mancheranno. Giusto per capirci, “AirGeorgia” ha chiamato su Twitter il suo compagno Eyenga “AirCongo” con l’hashtag watchthelob. E poi c’è anche Jarvis Varnado. Insomma, questa Dinamo viaggia già sopra il ferro. Poi dovrà imparare a giocare insieme e vincere le partite ed è un’altra storia, ma almeno per adesso, nel basket estivo, ci si può sbizzarrire alla grande.

Verso il top. Con la firma di Petway la Dinamo ha fatto ulteriori passi nella scala sociale del mercato europeo. Un giocatore come questo si avvicina alla soglia dei top, dopo di lui manca poco a quei nomi che a Sassari non arriveranno perché viaggiano in un’altra dimensione di stipendi e team. E anche il suo ingaggio, definito da tutti un vero colpo di mercato, ha avuto parecchia risonanza. Anche perché Petway (e chi lo segue) sa sfruttare al meglio le potenzialità del web e tra social network e YouTube, dove si possono trovare le sue migliori azioni, è molto presente. E la Dinamo ha già beneficiato indirettamente di questa esposizione. C’è anche un lato pratico in tutto questo. E cioè che a certi giocatori non bastano solo i soldi, chiedono qualcosa di più. E presentarsi da campioni nazionali, con annesso triplete, una coppa sollevata la stagione precedente e un’Euroleague alle spalle, ha il suo peso specifico. Anche questo significa fare qualche passo avanti verso il top d’Europa. Ancora molto lontano ma la Dinamo sta trovando una sua dimensione e entrare in una certa orbita significa anche poter contattare certi giocatori. Da un certo punto di vista, la strada per lo scudetto ha vissuto una tappa importante con la prima partecipazione all’Eurocup nel 2012/13. Da quel momento la Dinamo non è più uscita dal giro delle coppe internazionali e anche il mercato è cambiato in meglio.

Ne mancano due. Forse uno solo. Nel senso che il quarto lungo sarà Nika Metreveli (georgiano col passaporto italiano) a meno di improvvisi cambiamenti di rotta. Per il giocatore si tratta forse dell’ultima occasione di rimettere il naso nel grande basket, dopo che da ragazzino il pluriennale con la Montepaschi Siena sembrava avergli spianato strade ben diverse da quelle che poi ha effettivamente percorso dopo essere stato addirittura Mvp del Basketball without Borders, la manifestazione organizzata dall’Nba per visionare i migliori prospetti del basket mondiale. Ma se questa è una scommessa gratuita, il ruolo di terzo lungo è più importante, anzi fondamentale se si pensa alla girandola dell’anno scorso e al cambio di marcia che la Dinamo ha avuto con l’arrivo di Kenny Kadji, coinciso proprio con la Final 8 di Desio e non può essere stato un caso dopo i problemi con Cusin e Todic. A questo punto, per come è stata costruita la squadra con gli incastri dei passaporti, la Dinamo ha un grande territorio da esplorare. Nel senso che la formula scelta per gli stranieri è quella di tesserarne sette, con 3 extracomunitari e 4 comunitari e grazie ai passaporti di Haynes (georgiano) e Logan (polacco) in questo momento siamo a 2+4 (Petway e Varnado, più Logan, Haynes, Stipcevic ed Eyenga). La regola però è ampia, nel senso che non bisogna superare il tetto di tre extracomunitari ma si può anche arrivare al 2+5. In pratica adesso la Dinamo può tesserare un giocatore straniero di qualsiasi nazionalità e quindi ha un “range” di scelta molto vasto. Poi si tratta di vedere che tipo di elemento scegliere e qui potremmo vedere qualche novità, nel senso che l’esperienza dello scorso anno in Euroleague potrebbe consigliare di puntare su qualcuno in grado di reggere l’urto dei pivot più massicci.

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