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Niente sconti per la Torres, la C è a rischio

Un'immagine di Torres-Pisa
Un'immagine di Torres-Pisa

Palazzi chiede la responsabilità diretta del club sassarese nella presunta combine col Pisa in coppa Italia: il 12 il processo

01 agosto 2015
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SASSARI. Non è ancora una condanna ma l’inchiesta di Catanzaro sul calcioscommesse sta prendendo una piega più pesante del previsto per la Torres. La società sassarese è stata deferita per responsabilità diretta in relazione al match di coppa Italia dello scorso anno a Pisa e rischia di dover salutare la serie C. Il suo destino è appeso alle richieste che farà il procuratore Stefano Palazzi e alla difesa dell’avvocato Antonio De Rensis. Il match - il primo e il più importante dell’anno - è in programma il 12 e il 13 agosto e non prevede tempi supplementari. Il tribunale sportivo vuole chiudere subito la vicenda così da non ritardare ulteriormente l’avvio dei campionati. Dopo la sentenza ci sarà spazio per l’appello ma anche il secondo grado avrà tempi rapidissimi.

Che cosa rischia la Torres. La decisione di Palazzi di deferire il club sassarese per responsabilità diretta era nell’ordine delle cose. Nelle mani della procura ci sono registrazione telefoniche nelle quali sono coinvolti il presidente Domenico Capitani, l’ex direttore Enzo Nucifora e l’ex allenatore Massimo Costantino. E’ vero che non ci sarebbero prove di passaggio di denaro o del coinvolgimento di giocatori in presunte combine, ma il fatto che l’intero vertice societario sia finito sul banco degli accusati appesantisce la posizione del club. La procura potrebbe chiedere la retrocessione in serie D (ci sarebbero molte pressioni in questo senso) ma la richiesta non è automatica. Palazzi potrebbe limitarsi a sollecitare una penalizzazione in classifica e rumors romani quantificano in 9 punti da scontarsi nella prossima stagione il “conto” che presenterà l’accusa. Sarà davvero così? Non resta che aspettare qualche giorno.

Le conclusioni di Palazzi. Oltre alla Torres la procura ha deferito per responsabilità diretta anche il Teramo, il Barletta (che però non si è iscritta alla Lega Pro), il Brindisi, e la Vigor Lamezia. Deferite, ma solo per responsabilità oggettiva, Turris Neapolis, San Severo, Akragas, Puteolana, Pisa, Paganese Calcio e L'Aquila. Sul banco degli imputati anche un lungo elenco di direttori sportivi, presidenti, procuratori e giocatori con due vecchie conoscenze degli sportivi sardi: Marco Cabeccia (accusato di omessa denuncia in relazione al mach Savona-Teramo) e Ninni Corda ex allenatore del Savona e del Barletta.

La difesa rossoblù. Ieri la società sassarese ha affidato all’avvocato De Rensis il compito di commentare la richiesta di rinvio a giudizio. Il legale non è sembrato sorpreso e ha ribadito quella che sarà la linea difensiva: «La partita incriminata è solo quella di Coppa Italia con il Pisa – ha spiegato – e nelle carte non c’è altro. Era noto da tempo che la Torres avrebbe giocato quella gara con i ragazzi della primavera per risparmiare la prima squadra impegnata in campionato». E le registrazioni telefoniche finite in mano ali inquirenti? «Se qualcuno mi chiama – ha detto De Rensis – e mi dice che scommetterà su una gara dove sta la colpa? Credo – ha concluso – la Torres abbia molte carte da giocare».

(a.l.)

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