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Il Cagliari si ripresenta ai suoi tifosi

di Mario Frongia
Il Cagliari si ripresenta ai suoi tifosi

Amichevole con il Real Saragozza al Sant’Elia: per Rastelli e i nuovi arrivati è un test vero contro una squadra già in salute

28 luglio 2015
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CAGLIARI. Rieccoli. A 58 giorni dall’ultima partita in casa, 4-3 sull’Udinese, Sau e soci ritrovano i tifosi al Sant’Elia. Una categoria più sotto e una tonnellata di emozioni nuove. Nel match amichevole - stasera alle 20.45, arbitra Maresca di Napoli, Can di B - con il Real Saragozza, il Cagliari non ritrova solo l’asticella tecnica che sale. Ma la certezza che qualcosa nel proprio dna, secondo anno dell’era Giulini, sia profondamente cambiata. Da Rastelli, Beretta e Capozucca, con Storari e gli altri nuovi, a caccia di una rapida quanto faticosa risalita in A.

Il test con gli spagnoli scomoda altre analogie: il Saragozza è da due anni in Segunda division, ambisce e si sta attrezzando, proprio come il Cagliari, per un rapido rientro nella Liga. Di fatto, per entrambe la partita, con venti giorni di ritiro sulle gambe, è un piccolo grande laboratorio. Il cantiere rossoblù lascia trapelare sensazioni interessanti. Rastelli lavora con un gruppo che può ritenersi completo per un buon 90 per cento: «Altri acquisti? Non c’è fretta» taglia corto il tecnico. Ma un centravanti corazziere («Ci saranno gare in cui centimetri e chili in area sono comodi per aprire difese arroccate» segnala l’allenatore di Torre del Greco) e un esterno di centrocampo (Greco, Buchel) sono nella lista del direttore sportivo Capozucca.

Sfumata o quasi l’idea Avenatti, troppe le beghe tra la Ternana e gli agenti dell’uruguagio, il Cagliari è a un passo da Cerri: 194 centimetri scuola Juve. Si vedrà. Intanto, si gioca. E dalle serate festose di Aritzo con selezione Barbagia e Calangianus, al faccia a faccia con il Lanusei a Villacidro, il cambio di registro è nitido. Tempi di gioco, tecnica, agonismo: con i Los Blanquillos si fa un passo avanti. Rastelli chiede reparti compatti, manovra e circolazione rapida della palla.

I 90’ - con temperature annunciate nella media attuale, sempre sopra i 30 gradi - portano al Cagliari prossimo venturo. Ovvero, arcigno, furbo, capace di far male appena trova la porta avversaria. Out Storari e Ceppitelli, infortunati, anche se qualcosa di strutturale si intuisce, ha poco senso ipotizzare i primi undici. Il 4-3-1-2 potrebbe avere i panni di Cragno, Balzano, Krajnc, Del Fabro, Barreca, Dessena, Di Gennaro, Donsah, Farias, Sau e Melchiorri. Ma fin dal via il ballottaggio vede in pole Pisacane, Capuano, Benedetti e Murru dietro, Barella, Fossati e Deiola in mezzo, Joao Pedro, Giannetti e Capello in avanti. Rastelli dà una chance senza condizioni: «Con me gioca chi sta bene».

Real Saragozza. Come il Cagliari in Italia, il team allenato dal serbo Popovic, è il settimo club di Spagna per numero di tifosi. Il Real Saragozza, retrocesso dalla Liga nel 2013, con West Ham, Bayern Leverkusen e Parma, ha vinto la Coppa delle Coppe 1994-1995 senza aver mai vinto lo scudetto. Reduce dal 2-2 di venerdì scorso con l’Ebro, doppietta di Angel, gioca un 4-3-2-1 flessibile.

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