La Nuova Sardegna

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Un messaggio in tricolore: sempre avanti

di Mauro Farris
Un messaggio in tricolore: sempre avanti

Omaggio in Regione ai campioni della Dinamo Il confermato Sacchetti e Sardara protagonisti

01 luglio 2015
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CAGLIARI. "E' stata un'annata piuttosto lunga, bella, pesante ma anche estremamente fortunata". Queste le prime parole di Meo Sacchetti nel giorno della proclamazione dell'impresa scudetto in consiglio regionale, il primo giorno dopo la conferma ufficiale sulla panchina della Dinamo. Nell'aprire il proprio intervento, fianco a fianco con il presidente del consiglio regionale Gianfranco Ganau e Stefano Sardara, il coach dei record ha regalato il solito sorriso. "Fate parlare prima il presidente, è lui che decide tutto". "Inizia tu cosi posso ribattere - ha replicato Sardara, cancellando in un amen le ore di timore per un divorzio fatte vivere ai tifosi sassaresi e isolani solo 24 ore prima. "

Cosa è successo? Nulla di particolare - ha spiegato Sacchetti imbeccato sulla fresca conferma - ci dovevamo spiegare nei nostri modi di affrontare e vedere le cose. In una famiglia è normale ci siano delle cose che ogni tanto non vanno bene. L'importate è avere comunque una linea unica, ognuno nel suo ruolo. Penso che tutto questo possa servire da stimolo uno per l'altro".

Ci vorrà del tempo per assimilare il valore di un'impresa al limite dell'impossibile. "Così come la conquista dello scudetto, non riesco ancora a gustare neppure questa conferma in panchina - ha aggiunto il coach - e devo dire che davvero non mi aspettavo tutto questo entusiasmo che si è creato attorno al nostro progetto. Ora sentiamo davvero di avere intorno l'affetto e l'ammirazione di un'isola intera".

Il prossimo step? " Ci eravamo promessi di alzare ogni anno l'asticella - ha continuato Sacchetti - ma quest'anno abbiamo fatto un lavoro importante, passando metaforicamente dal salto in alto a quello con l'asta. E' presto per dirlo ma non abbiamo esaurito le ambizioni. L'importante sarà come al solito comprendere che siamo sempre Sassari e che dovremo mantenere ovunque i piedi per terra".

"Ritornare in quest'aula significa essere riusciti a raggiungere un obiettivo a suo tempo impronunciabile - ha detto Sardara -: è stato un anno difficile, abbiamo faticato tanto, e ci siamo pure tirati gli stracci. La vera lezione che abbiamo imparato è però chiarissima: se ci accontentiamo non andiamo da nessuna parte. Siamo stati una squadra capace di non morire mai. Chi pensava di averci schiacciato poi ci ritrovava a combattere fino alla sirena finale. Spero possa essere un bel messaggio per una Sardegna che soffre".

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