La Nuova Sardegna

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Squadra vera quando la gara vale un trofeo

di Roberto Sanna
Squadra vera quando la gara vale un trofeo

Il segreto della magica stagione del triplete: se il gioco si fa duro ecco i giganti di granito

29 giugno 2015
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SASSARI. Un triplete è per sempre. E questa squadra sarà tramandata negli anni come quella degli Invincibili. Un po’ particolari, nel senso che se la partita contava “solo” due punti tutti potevano sperare di batterli e più d’uno c’è riuscito, ma quando arrivava il momento di assegnare un trofeo nessuno c’è riuscito.

Il modo migliore per raccogliere l’eredità delle grandi stagioni di Travis Diener, che per quattro anni aveva condotto la Dinamo verso traguardi impensabili ammaliando tutti col suo basket e il suo sorriso. Dopo di lui però non è stato il diluvio. La Dinamo è ripartita da zero con un gruppo e un gioco totalmente diverso, con un gruppo italiano granitico ma meno condizionante in mezzo a tanti stranieri e soprattutto dodici giocatori in vista dell’Euroleague. Lungo la stagione sono cambiate alcune facce, non la sostanza e soprattutto i conti sono tornati: chi era stato preso per fare il protagonista lo ha fatto davvero. Qualcuno, come Lawal, è andato addirittura oltre le aspettative. E alla fine Logan ha risolto i problemi, Dyson vinto il confronto fisico con gli avversari, Sanders ha demolito qualsiasi difesa. E il bello di questa cavalcata trionfale e che nel corso della stagione ognuno di questi 13 immortali ha avuto il suo quarto d’ora di celebrità, dando ragione per l’ennesima volta ad Andy Warhol.

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