La Nuova Sardegna

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Trecento tifosi ieri all’allenamento

Trecento tifosi ieri all’allenamento

La città risponde presente, rinnovato anche il rito del sale sul pavimento

24 giugno 2015
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SASSARI. L'appuntamento è rispettato, perché è meglio rispettare i rituali, che magari non servono a niente, ma non si sa mai. Ieri alle 19 sulle seggiole della gradinata D, c’erano circa 300 tifosi a guardare, trepidanti, l'allenamento della vigilia

. Tre, forse quattro generazioni di sassaresi si ritrovano sugli spalti, silenziosi – a parte qualche coro estemporaneo, almeno nel corso della seduta – ma presenti. “Not Earlier, not later, Just now” recita la maglietta di un baby support biancoblu: quella di oggi è una gara da ricordare al grido di “io c'ero”. Il clima è disteso, c'è chi tira a canestro, c'è chi riposa le membra. Italiani e americani si fondono in un mix che deve contraddistinguere il presente, l'approccio. Isola e città sono in fermento, contano ore, minuti che separano la storia dall'appuntamento con la Dinamo Banco di Sardegna. Isola e città sono in fermento, contano ore, minuti che separano la storia dall'appuntamento con la Dinamo Banco di Sardegna.

Scongiuri, come sempre, ammessi. Il carico di sale grosso è ancora una volta pronto ad essere riversato sul PalaSerradimigni, «scritte ancora più marcate, ancora più eloquenti» dice lo speaker del PalaSerradimigni. C'è da credergli. La Sardegna si prepara all'appuntamento. Gli abbonati biancoblu hanno confermato in massa la loro presenza sugli spalti, il diritto di prelazione scadeva ieri alle ore 20 e la riconferma è stata praticamente totale. In nottata sono attesi accampamenti in via Nenni (due ragazzi di San Gavino Monreale si sono presentati alle 18, con tanto di encomio a mezzo facebook del patron Sardara), richieste da ogni parte dell'isola: Dinamomania dilagante, sfrenata, imperante. Sui social intanto infiamma il dibattito sui cori rivolti a Shane Lawal al PalaBigi. Un applauso e un boato accompagna la fine dell'allenamento biancoblu. Pubblico e squadra ci credono. Pronti via, va in scena il match senza domani...o forse si, per la Dinamo.

Giovanni Dessole

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