La Nuova Sardegna

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È festa prima e durante, dopo è delirio

di Giovanni Dessole
È festa prima e durante, dopo è delirio

Lungo pomeriggio aperto da un brindisi tra le due tifoserie e concluso in baldoria

21 giugno 2015
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di Giovanni Dessole

SASSARI

Nello spazio antistante l'ingresso del settore C, il Commando consuma, come annunciato, un terzo tempo anticipato con la gemellata tifoseria emiliana: porcetto, formaggio, salsiccia, vino e mirto rosso. Non è buonismo, è quello che realmente accade a Sassari. Il pre gara4 è arrivare alla Club House nel pre match e vedere baristi e dj che con un semplice sguardo di intesa mettono in scena un rituale unico e personale: birra weiss gelida servita al bancone e rigorosamente pagata dal disk jokey del PalaSerradimigni, nessuna intromissione ammessa. Anche questa è gara4. Il match si gioca, come consuetudine, anche sul filo che separa il tifo dalla scaramanzia.

E poco importa se i rituali non producono l'effetto sperato, ognuno ha i suoi e li riconferma. Così lo speaker del palaSerradimigni fa l'ennesimo carico di sale grosso, con annessa scritta propiziatoria fronte Club House: traduzione impossibile, messaggio chiaro.

Intanto in tanti raggiungono piazza Tola per assistere al match su maxi schermo: piccolo il palazzetto per contenere la voglia e la passione della città, e in barba alla sfiga - presunta - la partita è in onda anche nel cuore pulsante del centro storico. Nell’isola la gente si organizza per assistere all'evento. Il Fan Club Oliena risponde presente come il Sennori Fans Club, al palazzetto per far sentire la loro voce.

Presenti anche i mamuthones da Mamoiada, attori sul parquet a metà gara: unione che fa la forza all'ombra della tradizione. A fine esibizione uno degli issohadores che prende al lazo la telecronista di RaiSport: anche questo è gara4, in Sardegna. C'è chi indossa una camicia ancora umida di lavatrice ma “ce l'avevo a gara3 e non potevo non rimetterla”. Muraglia bianca sempre più compatta sugli spalti, presente una nutrita pattuglia di fan reggiani. Bolgia sin dal primo secondo di gioco: l'urlo si sente, è pieno, è forte.

Il primo quarto vola via in un attimo, nel giorno della giornata del rifugiato il settore C espone lo striscione “Refugees welcome”, Lawal detta i tempi della corsa, i Doors animano la scena dagli altoparlanti, alla boa è standing ovation biancoblu.. “Faccia di trudda” coinvolge i 5000, che poi saltano, tutti, perché ci credono, tutti. Dinamo a tutta velocità, tifosi in estasi, Reggio si rifà sotto, Formenti chiama a raccolta il pubblico, si fa dura, sull'80 pari si va, in apnea, e al supplementare.

Punto a punto, Dyson fa l'alieno, Sassari soffre ma tiene - in campo e fuori - tira la volata e taglia il traguardo del 2-2. Delirio, totale.

Il fiume biancoblù riversa la sua gioia in piazzetta Dinamo e alla Club House. Entusiasmo alle stelle ma in morigeratezza (per i giocatori): oggi è già vigilia, oggi si vola a Reggio Emilia. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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