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Una pagaia e una canoa Gambella sfida il Tirreno

di Alessandro Pirina
Una pagaia e una canoa Gambella sfida il Tirreno

L’atleta gallurese sarà “scortato” da Riccardo Marchesini, campione paralimpico La traversata da Ostia a Porto San Paolo per tenere accesi i riflettori sull’Amref

19 giugno 2015
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OLBIA. Francesco Gambella riparte da dove tutto era cominciato, da quel mar Tirreno che attraversò per la prima volta nel 1994. Ma questa volta il campione di kayak non sarà da solo. A bordo di una seconda canoa ci sarà Riccardo Marchesini, campione paraolimpico da oltre 30 anni privo di una gamba. Dunque, per la prima volta a sfidare il Tirreno, da Ostia a Porto San Paolo, sarà un atleta disabile. Un evento senza precedenti che nasce da un'idea di Gambella, da più di 20 anni in prima linea nelle iniziative che abbinano sport e solidarietà. Dalla prima Ostia-Olbia del 1994 alle successive Cuba-Messico, Mombasa-Malindi, il Lago Vittoria dall’Uganda al Kenya e la spedizione a Zanzibar. E anche questa traversata sarà nel nome di Amref, l'associazione sanitaria africana di cui l'atleta romano - ma ormai olbiese a tutti gli effetti - è testimonial da una decina d'anni. Ma con la nuova impresa l’atleta vuole lanciare anche un secondo messaggio contro ogni barriera fisica e mentale. Marchesini, infatti, 51 anni, è privo di una gamba da quando ne aveva 17 a causa di un incidente in moto. Una tragedia che non gli ha fatto perdere la voglia di lottare e sfidare i limiti della disabilità, con la partecipazione a gare che gli hanno fatto vincere anche un titolo mondiale. «Quando Francesco mi ha detto che dal Lazio alla Sardegna sono 250 chilometri non ho avuto dubbi e ho accettato la sfida», afferma l’atleta lombardo.

La partenza è fissata per domani alle 9 dalla sezione della Lega navale del lido di Ostia, la sua città natale, da dove 21 anni fa Gambella diede vita alla sua prima sfida contro il mare - allora la missione era nel nome di Telethon - e a una carriera sportiva per dare voce alle situazioni più difficili. Allora il traguardo fu Olbia - che qualche anno dopo sarebbe diventata la sua città - mentre questa volta l’arrivo è fissato a Porto San Paolo dopo tre giorni, tre notti e 128 miglia. «Un sogno che si realizza. Un’impresa a cui abbiamo lavorato per due anni». L’arrivo in Sardegna è fissato, meteo permettendo, per martedì mattina. La sera poi si terrà una festa di beneficenza, sempre nel nome di Amref, allo Yacht club di Porto Rotondo, di cui Gambella è stato nominato socio onorario. La Ostia-Porto San Paolo è legata al progetto di Amref “Stand up african mothers", una campagna che si prefigge di formare 15mila ostetriche entro il 2015 e contribuire alla riduzione del 25 per cento della mortalità materna.

La traversata è stata presentata ieri a Olbia all’aeroporto. Presenti anche gli assessori di Loiri Porto San Paolo, Filippa Azzena e Lorenzo Piras, il presidente dello Yacht club di Porto Rotondo, Roberto Azzi, Mario Garau per la Geasar e l’istruttore Massimiliano Deledda.

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