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Il pane carasau ha spezzato i grissini

Il pane carasau ha spezzato i grissini

Il tifo del PalaSerradimigni determinante, non cala il feeling con i fans avversari

19 giugno 2015
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SASSARI. Il pane carasau contro il grissino, la birretta fresca contro il lambrusco: ieri a vincere è stato il made in Sardegna.

Anche a Sassari va in scena il gemellaggio fra le tifoserie di Dinamo e Reggio Emilia, legame lungo dieci anni che si conferma dopo le prime due partite della serie. Domani nel pre gara4, davanti all’ingresso della gradinata C, il Commando organizzerà un terzo tempo assieme ai supporter biancorossi che arriveranno in forze in terra di Sardegna. In via Nenni intanto le tifoserie si scambiano abbracci, commenti e cori, magliette biancoblù e biancorosse si fondono. Ma in campo e sugli spalti è stata sportiva battaglia, corretta certo ma senza alcun limite di decibel e partecipazione.

Il PalaSerradimigni è circondato dall'ormai consueto cordone di sale grosso, scaramantica cintura a difesa e protezione del risultato e della squadra che lo staff reggiano prova a “rompere” spargendo dell'acqua santa prima del passaggio dei giocatori emiliani. Al cancello gli abbonati fanno la fila per ritirare la maglietta celebrativa dono di società e main sponsor, sold out già annunciato, sesto uomo chiamato a gran voce a fare la sua parte.

La muraglia isolana urla a pieni polmoni la sua voglia di riscossa, poi esplode alla presentazione del roster di Meo Sacchetti. “Nata per strada e cresciuta sul cemento ora sei un esempio per tutto il movimento”, lo striscione del Commando che fa da didascalia alle immagini in bianco e nero del glorioso passato societario. L'ormai famosa cinquecento fa bella mostra di sé, assieme agli scatti più significativi dei trionfi Dinamo, nella coreografia del settore D. Bandiere e sciarpe biancoblù ovunque, “Dinamo Dinamo” canta la micro curva reggiana, la risposta sassarese è veemente: “Noi vogliamo questa vittoria”. Saltano tutti, tifano tutti. C'è voglia e c'è fiducia, si percepisce da parole e volti, ma c'è anche la consapevolezza che la posta in palio è grossa, e pesa. Drake Diener, infortunato, segue il match bordo panchina, sugli spalti c'è anche Gini, sua moglie, che in piazzale Segni è di casa.

Il 7-0 di Sanders infiamma come benzina gli spalti, il Banco gioca in crescendo seguito passo passo dal suo pubblico. Nell'intervallo la gente scarica tensione e sensazioni negli spazi esterni. La curva dedica un coro a Giovanni Cherchi e prova a spegnere la rimonta Grissin Bon incitata dal presidente Sardara. Reggio pareggia e sorpassa, “Devi vincere” è il ruggito di piazzale Segni che prova a resistere al parziale reggiano. Strada che sembra in salita ma ci sono ancora 5000 persone a spingere la 500 biancoblù. Logan indica la strada nella bolgia: ed è delirio. La magia di Dyson è il lieto finale di una storia che entra nella storia. Si riparte dal 2-1, appuntamento a domani.

Giovanni Dessole

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