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Gara 3: il Banco chiede aiuto al popolo biancoblù

di Roberto Sanna
Gara 3: il Banco chiede aiuto al popolo biancoblù

Contro l’Armani serve il calore del PalaSerradimigni. Tutti i playoff nella DIRETTA MULTIMEDIALE

02 giugno 2015
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SASSARI. Si cambia campo, oggi tocca al popolo biancoblù rendere caldo, anzi caldissimo, il PalaSerradimigni per far volare la Dinamo oltre l’ostacolo Armani. Si parte dall’1-1, i biancoblù provano a capitalizzare il blitz di gara1 e riportarsi in vantaggio in una semifinale tutt’altro che scontata. Il primo round al Forum ha ribadito due concetti: la Dinamo sta affrontando la squadra più forte fisicamente e lunga del campionato, Milano ha trovato l’unica avversaria che non soffre complessi di inferiorità.

Fattore campo. La statistica dice che nei playoff Milano ha sempre vinto a Sassari, anzi, ha sempre vinto in gare di campionato. L’unica sconfitta è stata quella della Supercoppa e qui si innesca però un’altra statistica favorevole ai biancoblù: il Banco quest’anno ha battuto l’Armani tre volte e sempre in campi diversi. Dopo quel match di Supercoppa, gli uomini di Sacchetti hanno vinto la finale di Coppa Italia a Desio e gara1 venerdì al Forum. A dimostrazione, appunto, che non esistono complessi di inferiorità: questa squadra va in campo a giocare senza pensieri e se deve vincere, vince.

Il clima. Va detto: si sta surriscaldando, dall’anno scorso in poi Milano-Sassari è una sfida che vede aumentare la tensione a ogni puntata. In campo, a dire il vero, queste due partite sono state durissime (giustamente: non è un torneo di Risiko, sono i playoff scudetto) ma corrette. I problemi sono stati soprattutto col comportamento dei tifosi e le velenose polemiche, poi in qualche modo ritrattate, sugli arbitraggi. Però la Dinamo, che domenica ha perso una partita nella quale gli avversari hanno giocato meglio, ha davvero molto da recriminare su alcune situazioni. In particolare quelle che hanno visto Lawal e Sanders destinatari di chiamate assolutamente discutibili. E non è detto che la società non si sia fatta sentire per rimarcarlo, visto che si è trattato di un arbitraggio immediatamente successivo alle infelici dichiarazioni del coach milanese Luca Banchi.

La partita. L’Armani ha vinto gara2 con l’atletismo, la forza e la potenza, lasciando in panchina i pesi leggeri e i fiorettisti. La Dinamo, si sa, soffre certe situazioni e infatti ha segnato poco e in questo il metro arbitrale può fare la differenza: più si picchia impunemente, più Milano ha da guadagnare. Ora bisogna vedere se l’Armani replicherà la stessa situazione, dopo aver spremuto sette uomini. Le alternative non mancano, gente come Ragland, Kleiza e Brooks può decidere una partita, ma il mix resta sempre difficile da comporre.

La Dinamo invece deve azzerare e ripartire, riconoscendo anche i propri errori. Sicuramente non può concedere anche a Sassari una partenza lanciata all’Armani, ma deve anche provare a recuperare alcuni uomini fondamentali. Intanto si spera che Logan non replichi la virgola nel tabellino, poi Dyson e Sanders, soprattutto il primo, devono dare qualcosa di importante perché se si comincia sul serio a giocare sul fisico loro sono stati chiamati proprio per quello.

Di sicuro il Banco, rispetto a gara2, deve eliminare quel qualcosa in più che ha regalato agli avversari dal punto di vista dell’atteggiamento e della reattività, trasformatasi poi in una dolorosissima inferiorità sotto canestro. Posto che Samuels è in alcuni momenti assolutamente inarrestabile, non si possono concedere 26 rimbalzi offensivi e anche Meo Sacchetti ha sottolineato che dalle mischie sulle palle vaganti usciva vincitrice sempre qualche maglia rossa. Milano ha sempre avuto delle pause ed è lì che la Dinamo deve essere pronta a infilarsi e scardinare la fortezza.

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