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Sacchetti: io in discussione? Ho un contratto, decide la società

Sacchetti: io in discussione? Ho un contratto, decide la società

SASSARI. I rovesci del recente passato, il futuro prossimo (i playoff) e quello a medio termine (le voci di mercato). E il presente, il match di stanotte, con la ricerca dei tre capisaldi del gioco...

03 maggio 2015
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SASSARI. I rovesci del recente passato, il futuro prossimo (i playoff) e quello a medio termine (le voci di mercato). E il presente, il match di stanotte, con la ricerca dei tre capisaldi del gioco biancoblù: difesa, corsa e tiro da tre punti. Meo Sacchetti prova a rimettere insieme i fili di una stagione che ha preso una piega imprevista ma che si può benissimo raddrizzare. Intanto, però, c’è da rispondere all’inevitabile domanda su un suo possibile addio alla Dinamo e sul presunto interessamento di Varese. Il coach si sente in discussione? «Io ho un contratto per altri tre anni – dice Sacchetti – e sono legato a quello, quindi non mi sento in discussione. Ovviamente il mio futuro non posso deciderlo io: il mio futuro è in mano al presidente Sardara, se lui decide una cosa la può fare».

Poi c’è il buco nero nel quale la sua squadra è precipitata nell’ultimo mese. Con problemi di gioco, di morale, di continuità. «Il nostro stile di gioco è questo e non possiamo cambiarlo, dobbiamo solo farlo meglio – chiarisce il coach biancoblù –. Bisogna riprendere a giocare in un certo modo, le nostre caratteristiche sono queste e non c’è niente di nuovo da inventare. Quando ci siamo espressi al meglio con i giocatori abbiamo fatto cose importanti. La posizione in classifica, come ho detto in tempi non sospetti, non è importante come arrivare ai playoff con il fisico e la testa a posto. I problemi che abbiamo adesso li abbiamo già avuti. Abbiamo dimostrato di poterne uscire e dobbiamo farlo nuovamente. Pensavo che avessimo acquisito una certa solidità mentale, lo davo per scontato. Magari dentro la testa di alcuni giocatori c’è solo l’impegno importante. Devi essere molto forte mentalmente per ragionare in questo modoo e poi riuscire a farlo sul campo. In Coppa Italia ci siamo riusciti, ripeto, ma serve grandissima maturità. Pensavo comunque che avessimo superato certi problemi: anche a Caserta abbiamo mostrato miglioramenti, ma poi siamo caduti nella solita sufficienza. Questo è un po’ il mio cruccio».

Con quale stato d’animo affrontate questa gara? «Questo è un test importante, tipo playoff. È una partita che vale 2 punti, come le altre e abbiamo bisogno di ritrovare il filo del gioco. La vittoria può aiutare e serve soprattutto in chiave playoff. Dobbiamo ritrovare l’aggressività, quella che nasce a livello mentale, evitare i blackout e ripartire da difesa, gioco a tutto campo e tiro da tre. Ripartiamo dalle nostre caratteristiche e dal nostro modo di essere». (a.si.)

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