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Il grande ritorno di Drake: «Felice di rivedere gli amici»

di Andrea Sini
Il grande ritorno di Drake: «Felice di rivedere gli amici»

SASSARI. Non vede l’ora di scendere in campo, smania dalla voglia di salutare i suoi amici sassaresi e giura di non sapere per chi farà il tifo suo cugino Travis. Drake Diener stappa una bottiglia...

22 dicembre 2014
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SASSARI. Non vede l’ora di scendere in campo, smania dalla voglia di salutare i suoi amici sassaresi e giura di non sapere per chi farà il tifo suo cugino Travis. Drake Diener stappa una bottiglia per il suo compleanno (ha compiuto 33 anni venerdì) e si prepara per quella che per lui è la partita dell’anno.L’ala di Fond du Lac torna dopo tre fantastiche stagioni vissute indossando i colori della Dinamo. Il 22 dicembre è una data che mentalmente aveva segnato da tempo, ma non si aspettava di tornare in Sardegna con la sua Reggiana prima in classifica, tanto meno con la Dinamo alle spalle e in piena crisi.«Veramente a inizio stagione non sapevo che cosa aspettarmi – dice Drake –. Però se la Dinamo non sta attraversando un buon periodo, non è una buona notizia, perché rende per noi ancora più difficile questa partita».

Vietato prenderla larga: quali sono le sue sensazioni per il ritorno a Sassari da avversario?

«Sono felice di tornare, emozionato all’idea di rivedere tanti amici. Ho vissuto intensamente i tre anni che ho trascorso a Sassari, ci sono tante persone che per me non sono soltanto semplici tifosi, sono persone con le quali ho avuto un rapporto quasi quotidiano. Non sarà facile evitare di essere distratto da tutto questo, dovrò cercare di concentrarmi al massimo sulla partita».

A suo tempo spiegò l’addio come una scelta di vita. Che accoglienza si attende?

«Mi attendo una bella accoglienza. Non sono andato via né per soldi né per diverse ambizioni, ma solo perché periodicamente sento la necessità di cambiare per trovare nuovi stimoli. Il mio affetto per la città e per la società resta immutato. Tutti insieme, abbiamo fatto grandi cose».

Il suo avvio di stagione non è stato facile.

«Mi sono procurato un brutto infortunio muscolare nella prima giornata e sono stato fermo quasi un mese. Riprendere è stato faticoso, ma ora mi sento bene. Ho ancora bisogno di lavorare per ritrovare il ritmo gara, ma mi sto riavvicinando alla forma migliore. I miei compagni sono stati grandi a vincere alcune partite molto difficili anche durante la mia assenza».

Non ritrova la Dinamo in un periodo di particolare salute. Questa sfida forse è più importante per loro che per voi.

«È importante per entrambe, senza dubbio. Noi siamo primi e abbiamo intenzione di restarci, ma loro faranno di tutto per chiudere la loro serie negativa. Hanno qualche assenza, però anche nell’ultimo turno di Eurolega hanno dato segnali di un certo rilievo. Il Banco è una squadra dotata di grande talento. Insomma, sarà una partita molto dura, in ogni caso vincere a Sassari non è mai facile e non lo sarà neppure questa volta».

C’è qualche similitudine tra la sua Reggio Emilia e la Dinamo di qualche tempo fa?

«Onestamente non saprei. Sicuramente noi abbiamo dalla nostra l’entusiasmo e una buonissima chimica di squadra, che non è così facile da trovare. Forse la Dinamo ha avuto qualche problema da questo punto di vista, in quello che in passato era stato il nostro punto di forza, ma ci sono stati anche diversi infortuni. Siamo comunque due realtà molto diverse, anche a livello di gioco. Noi, per esempio, abbiamo battuto Venezia con un punteggio bassissimo. Mi è venuta in mente la nostra vittoria dello scorso anno, con un punteggio molto alto».

Ha parlato con Travis, ultimamente?

«Quasi ogni giorno. Ma per la verità parliamo poco di basket, e comunque non in maniera molto approfondita».

Secondo lei per chi farà il tifo?

«Se glielo chiedo io sicuramente dirà che fa tifo per me. Provate a chiederglielo voi...».

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