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Sardara: «Basta presunzione, si cambia musica»

di Roberto Sanna
Time out durante la deludentissima partita della Dinamo a Trento
Time out durante la deludentissima partita della Dinamo a Trento

Banco, il presidente Sardara su tutte le furie: «La Dinamo ha 50 anni e chi indossa la nostra maglia deve onorarla»

17 dicembre 2014
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TRENTO. Anchegli Immortali dell’immaginaria Hall of Fame biancoblù hanno conosciuto giornate buie. Dai Diener a Thornthon, Rowe, Kemp e tornando indietro negli anni Comegys, Allen, Frederick e Banks hanno giocato partite assolutamente inguardabili. Ma quello che si è visto nel terzo quarto a Trento non ha avuto eguali, una cosa è sbagliare le cose più semplici o giocare in ciabatte, altro subire passivamente e farsi umiliare in diretta tv vagabondando per il campo senza costrutto. Un problema non solo tecnico, anzi, il lato tecnico passa in secondo piano perché la Dinamo prima di smettere improvvisamente di giocare era arrivata fino al+11. D’altra parte, quella di Trento è la sesta sconfitta di fila (tra campionato e coppe) e qualche problema tecnico deve pur esserci.

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La furia del presidente. Anche Stefano Sardara lunedì ha dato forfait a Trento per via di un’influenza ma le immagini televisive non hanno mentito. Ieri pomeriggio la squadra è stata convocata a rapporto e il presidente biancoblù ha annunciato un cambio di rotta clamoroso: «Abbiamo sempre presentato la Dinamo Sassari come un’isola felice, da oggi il sistema sarà diverso – dice –. Questo perché per saper capire il nostro sistema e la nostra filosofia bisogna essere intelligenti e non presuntuosi. Altri negli anni scorsi lo avevano capito e si comportavano di conseguenza. Oggi vedo presunzione, voglia di risolvere la situazione con iniziative personali e non col gioco di squadra. Saremo meno tolleranti, ci saranno regole fisse da rispettare». Sardara poi ribadisce quello che già aveva scritto sFacebook: «Qui c’è gente che deve capire che la Dinamo esiste da cinquant’anni e indossano una maglia che merita rispetto – dice –, non sono venuti in una squadretta di promozione. Posso presentarmi ai tifosi dicendo di aver sbagliato la scelta tecnica di un giocatore, non posso accettare di presentarmi con un giocatore che non corre, siamo sempre stati una squadra che trasmette gioia e divertimento». Le conseguenze saranno soprattutto interne. Escluse le multe per scarso rendimento, di fatto vietate, esclusi i movimenti di mercato perché i margini di movimento sono minimi (coi visti e anche col budget, che non è illimitato), potrebbero esserci sanzioni disciplinari come la tribuna. Di sicuro Sardara non sembra intenzionato a chiuderla con un semplice incontro a muso duro.

Il lato tecnico. Quando si perde tanto e soprattutto quando si perde così si può dire tutto e il contrario di tutto. Di certo senza Sanders e Brooks è un’altra squadra, perché la Dinamo è stata concepita per avere un “upgrade” di fisicità e atletismo che proprio questi due dovevano assicurare. Poi c’è il problema delle guardie, Logan e Dyson nelle intenzioni dovevano essere due “combo guard” quasi interscambiabili che dovevano produrre per sè e per gli altri. Invece non sta andando per nulla così. Raramente si vede gioco di squadra, in più entrambi tirano col 48% da due punti (Dyson addirittura ha il 26% da tre) e perdono in totale 5,7 palle a partita. E se Logan è più scaltro ed esperto e reagisce, Dyson è nel tunnel e sembra un giocatore fine a se stesso. Poi c’è Sosa, che resta quello che dà più equilibrio alla squadra ma anche quello che più facilmente deraglia nell’uno contro cinque. Tutto qui? No, ma è già abbastanza per rifletterci.

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