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Cagliari, ora devi tirare fuori l’orgoglio

Roberto Muretto
Zeman
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I rossoblù a Parma giocano una partita delicata. Un’altra sconfitta metterebbe a forte rischio la panchina di Zeman

14 dicembre 2014
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CAGLIARI. Mai come questa volta Zeman è sembrato in difficoltà. L'allenatore del Cagliari sa che a Parma si gioca se non tutto, quasi. I risultati negativi hanno messo in discussione il suo progetto e anche la sua posizione non sarebbe più così solida in caso di una nuova sconfitta. Il valore dei rossoblù non può essere quello visto contro il Chievo, altrimenti salvarsi sarebbe impossibile. E' stato smarrito il filo conduttore del gioco che il boemo predica, serve un'inversione di tendenza immediata perchè quando ci si trova nelle sabbie mobili, uscirne non è semplice e soprattutto si va in campo con la paura di sbagliare. Oggi il Cagliari dovrà dare risposte positive se non vuole rendere tutto più complicato e costringere il presidente Tommaso Giulini a dare un pesante scossone. Zeman dice di essere tranquillo, ha incassato la fiducia della società nonostante la brutta figura fatta col Chievo. Ma è consapevole che nel calcio contano i risultati e quando non arrivano, a pagare è sempre chi sta al timone. Anche se tutte le responsabilità non sono sue.

Niente rivoluzioni. Zeman è un tecnico che lavora nel segno della continuità. Non boccia i giocatori dopo una partita storta. Concede sempre la possibilità di rifarsi. Oggi la formazione non sarà rivoluzionata. In difesa Balzano tornerà a destra e Ceppitelli al centro, mentre a centrocampo non cambierà nulla, con Crisetig ed Ekdal sugli esterni, Conti punto di riferimento in mezzo al campo. La novità in attacco: Longo (a meno che dal cilindro di Zeman non spunti una soluzione a sorpresa) al centro del tridente, completato da Cossu e Farias.

Ultima spiaggia. Il Parma è in una situazione difficilissima. Tra vendita della società, punto di penalizzazione e risultati negativi a raffica, il destino degli emiliani sembra segnato, anche se il campionato è ancora lunghissimo. Oggi, però, il Cagliari non troverà un tappeto rosso ad accoglierlo, ma un avversario deciso a vedere cara la pelle. Donadoni recupera Mirante e Paletta, ma solo il primo giocherà dall'inizio. In attacco sarà Palladino ad affiancare Cassano (quest'ultimo a gennaio dovrebbe salutare per tornare alla Sampdoria), mentre a centrocampo sarà Lodi il punto di riferimento con Acquah e Mauri ai lati, De Ceglie e Rispoli sulle corsie. Un 3-5-2 che in fase di non possesso si trasforma in un prudente 5-3-2.

L’ex Donadoni, «A noi importa poco come gioca il Cagliari - ha detto l’allenatore del Parma- è fondamentale imporre il nostro gioco. Se lo faremo, possiamo portare a casa la vittoria». Il mister si è poi lasciato andare a una valutazione sulle due squadre: « Noi in questo momento siamo ultimi ma sicuri di valere di più di quello che dice la classifica. Speriamo di poterlo dimostrare. Non abbiamo perso la fiducia. Così come credo che anche il Cagliari abbia grandi potenzialità. Sarà una bella sfida, che naturalmente spero di vincere».

L’arbitro. I rossoblù hanno incrociato l’arbitro Valeri di Roma in undici occasioni e il bilancio non è lusinghiero. Hanno raccolto una sola vittoria, sette pareggi e tre sconfitte. L'unico successo risale alla stagione scorsa, quando la squadra allenata da Diego Lopez ha superato l'Udinese al Sant'Elia per 3-0. Positivo invece il bilancio degli emiliani: in sette partite lo score fa segnare tre vittorie, due pareggi e due sconfitte. I tre punti sono arrivati al Tardini contro il Milan, al Friuli contro l'Udinese e a Marassi con la Sampdoria.

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