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Brooks non si dà pace «Non siamo bolliti, abbiamo giocato»

dall’inviato
Brooks non si dà pace «Non siamo bolliti, abbiamo giocato»

CAPO D’ORLANDO. «Non riesco a capacitarmi di come abbiamo perso questa partita. Davvero. È la sconfitta più amara dall’inizio della stagione». Jeff Brooks scuote la testa e fa la faccia da duro,...

03 dicembre 2014
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CAPO D’ORLANDO. «Non riesco a capacitarmi di come abbiamo perso questa partita. Davvero. È la sconfitta più amara dall’inizio della stagione». Jeff Brooks scuote la testa e fa la faccia da duro, quella da Samuel Jackson in Pulp Fiction. Contro Capo d’Orlando l’ottima prestazione dell’ala americana non è bastata alla Dinamo per evitare il ko.

«A Istanbul abbiamo perso perché loro sono più forti e perché abbiamo giocato male – dice l’ex giocatore di Cantù e Caserta, che in Sicilia ha tirato giù 15 rimbalzi –, ma stavolta non è per niente andata così, perché ci abbiamo messo tutto. Io ho visto una bella prestazione da parte nostra, ho visto buone difese, tante palle recuperate, un atteggiamento aggressivo. Insomma, bravi i nostri avversari ma io davvero non capisco cosa sia successo nell’ultimo quarto».

In vantaggio di 13 punti e con l’Orlandina ormai sulle gambe, i sassaresi sono invece riusciti a resuscitare Hunt e compagni e a buttare via il match nel concitatissimo finale. «Stava andando tutto bene – conferma Brooks – poi loro hanno iniziato a fare canestro e noi non la mettevamo più dentro. All’improvviso si è spenta la luce. Però abbiamo ancora reagito, tanto da riuscire a riportarci a meno uno e a tirare due volte per la vittoria. L’ultimo tiro, è chiaro, si può anche sbagliare, ma sono convinto che meritassimo di più».

Dopo l’ennesimo blackout di questa stagione c’è da iniziare a porsi qualche domanda sulla tenuta mentale dei giocatori della Dinamo. «È un problema di mentalità, più che un problema mentale – sottolinea il numero 21 della formazione sassarese –. Dobbiamo lavorare a livello di gruppo ma anche individualmente, perché al di là dei momenti di buio e di qualche scelta da migliorare, troppo spesso stiamo sbagliando tiri in situazioni facili. Io per primo non vedo l’ora di essere in palestra per mettermi a lavorare, non riesco veramente a sopportare una sconfitta come questa».

Dopo la lunga trasferta tra Turchia e Sicilia, il calendario ora propone tre partite in casa, una più difficile dell’altra. «Adesso pensiamo prima di tutto alla partita di Eurolega con Kazan – dice Brooks –. Ci siamo sempre detti che dobbiamo ragionare un match per volta, senza farci distrarre troppo dagli impegni successivi. È positivo il fatto che per una settimana intera potremo lavorare a casa nostra. Ora come ora ci serve una vittoria per rilanciarci e per restituirci il massimo della fiducia. Siamo una grande squadra – conclude il lungo venticinquenne – e dobbiamo fare di tutto per dimostrarlo».

A.Si.

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