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Meo: possiamo vincere ma servirà la gara perfetta

dall’inviato
Meo: possiamo vincere ma servirà la gara perfetta

Coach Sacchetti parla della sfida dell’andata e studia come attuare il “colpo” «A Sassari non eravamo al top eppure siamo stati in partita sino all’ultimo»

28 novembre 2014
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ISTANBUL. Il ricordo di quanto fatto all’andata e la determinazione di chi vuole dimostrare di avere imparato la lezione. C’è tutta la filosofia di Meo Sacchetti nel prepartita di Efes-Dinamo. Il coach della formazione sassarese ha studiato insieme al suo staff le strategie per provare a fare un blitz in Turchia.

«Il match che abbiamo giocato a Sassari ce lo ricordiamo bene – sottolinea Sacchetti –. Quel giorno non abbiamo giocato al massimo delle nostre possibilità, abbiamo commesso alcuni errori di troppo ma nonostante tutto ce la siamo giocata sino all’ultimo minuto e abbiamo perso con uno scarto abbastanza ridotto, riuscendo a intravedere la possibilità di portare a casa la partita. Per questo penso che anche in questo caso dobbiamo giocarcela. Anche se siamo in trasferta, anche se abbiamo qualche problema».

Che tipo di problemi ci sono? «Abbiamo qualche acciacco, in particolare Sosa ha un problema a un dito e ancora ieri era piuttosto dolorante – spiega il coach biancoblù –. Ma non sono abituato a cercare scuse e non lo farò neppure stavolta. Se continuiamo a limare i nostri difetti e se limitiamo al massimo i momento di blackout secondo me siamo in grado di vincere una partita così difficile. Però, ripeto, è fondamentale giocarsela bene, con l’intensità e la fame giusta».

La Dinamo arriva a questo importante appuntamento in Eurolega a pochi giorni dalla vittoria con la Sidigas Avellino, che ha avuto come contorno le polemiche legate ai fischi a Jerome Dyson. Ci sono strascichi, magari dal punto di vista emotivo, legati a questa vicenda? «Penso proprio di no – risponde deciso Meo Sacchetti –. Abbiamo detto ciò che dovevamo dire e che ci sentivamo di dire. Poi la stagione va avanti e si cerca sempre di migliorare. Dal nostro punto di vista siamo tranquilli, nel senso che conosciamo i nostri problemi e stiamo lavorando per risolverli il prima possibile. Lo spogliatoio è sereno, ed è chiaro che in questo momento nessuno è in discussione. Bisogna solo fare di tutto perché le falle che ogni tanto si aprano restino invece chiuse».

.Cosa resta della partita dell’andata, giocata al PalaSerradimigni? «Era la seconda partita – ricorda Sacchetti –, arrivavamo dalla sconfitta all’esordio e volevamo assolutamente rifarci, ma non eravamo ai nostri massimi livelli. Ora siamo venuti a Istanbul per cercare di giocare la nostra migliore pallacanestro, giocando duro per puntare alla vittoria. Conosciamo bene l’Anadolu Efes e i suoi giocatori e sappiamo che dovremo combattere sin dal primo minuto di gioco. La chiave della gara, ancora una volta, saranno l’intensità del nostro gioco e la difesa».

Le parole di Jeff Brooks sono perfettamente in linea con quelle del suo allenatore: «Sappiamo che l’Efes è una squadra tosta, che gioca un buon basket – sottolinea l’ala americana –. Ci troveremo di fronte una grande squadra ma per noi questo è un momento fondamentale, decisivo per il nostro futuro. Siamo molto concentrati e non abbiamo ancora digerito la sconfitta con Novgorod di una settimana fa. Rochestie ha giocato una grande partita ma noi in molti momenti chiave non eravamo abbastanza concentrati. Stavolta siamo obbligati a metter in campo più intensità e più energia».

A.Si.

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