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Conte promuove il Cagliari: bell’ambiente

Conte promuove il Cagliari: bell’ambiente

Il ct azzurro ad Asseminello: «Ho trovato un allenatore che ha il culto del lavoro e una società sana»

28 novembre 2014
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ASSEMI NI. Intensità e cultura del lavoro: Zeman e Conte si ritrovano qui. In una mattinata tiepida, con il Cagliari che si allena a cento all’ora di fronte a mister “martello”. L’allenatore della nazionale e il tecnico rossoblù: storie, scontri, esperienze e concetti diversi. Da ieri - ma forse fin dallo scorso anno quando presero Panchina d’oro e d’argento a Coverciano - molto più vicini. Uniti dalla stessa sinfonia: «Zeman mette l’arte del lavoro a supporto dell’idea di calcio. Progetto, metodi, allenamenti e mentalità: ho apprezzato molto sia l’organizzazione, sia l’approccio del Cagliari» è l’incipit di riguardo di Conte.

Una giornata intensa. Dalle 9.37 ad Asseminello. Al fianco, Lele Oriali. Per il club di Giulini, fuori città, stretta di mano con il ds Francesco Marroccu e il segreterio, Matteo Stagno. «Trovo molta attenzione e responsabilità. Mi piace la disponibilità della società: significa che, come avantieri a Palermo, si è colto il messaggio. Tutti dobbiamo darci da fare. Lo meritano i tifosi e la reputazione della nostra nazionale. Dybala? Purtroppo non l’ho convinto» dice con un sorriso.

Conte segue l’allenamento. Parlotta con Zeman e con lo staff tecnico. Cossu e soci sono in campo da dieci minuti. La seduta è rapida. Il gruppo è concentrato come sempre. Si respira, e non è certo per la presenza del selezionatore, un’aria che coinvolge. «Stiamo costruendo un percorso di lavoro che deve mettere tutti vicini. Tecnici, club, calciatori e tifoseria. Ciascuno deve fare la sua parte». Per il ct la mission è chiara: «Il calcio italiano merita il massimo dell’impegno. L’Europa? Siamo distanti perché lavoriamo meno veloci degli altri». Zeman sorride. Per il boemo la musica è questa: profondità, organizzazione, propensione offensiva. Il tutto a ritmi da Formula Uno. «Ho chiamato tutte le componenti in causa, il momento non è facile ma cercherò di avere incontri diretti con gli allenatori a scadenze fisse».

Conte e Oriali seguono la seduta con attenzione. Alle 13 la colazione di lavoro. Si parla di tattica, metodo, adesione al progetto. Il ristorante del Cagliari propone sapori marinari. Ma niente primo: i carboidrati non vanno bene, concordano il ct e Zeman. All’aeroporto Conte rilancia: «Zeman lavora su un progetto solido e la società è all’altezza. Non solo per aver scommesso su di lui ma anche perché lo lascia operare in serenità. Napoli-Cagliari? L’ho vista, una partita divertente. Forse, qualche gol si poteva evitare. Ho apprezzato l’atteggiamento».

Si entra nel vivo: il club rossoblù invia otto pedine nel circuito azzurro. «Ottimo segnale, seguiamo da vicino Rossettini, che già conoscevo (Siena, ndr), e anche Sau: è infortunato, ma rientra nei nostri piani. E siamo attenti anche a Crisetig, Murru, Longo e Cragno. L’Under 21 è scenario di riguardo».

Mentre in passato andare in nazionale significava non allenarsi, adesso - è grosso modo il concetto della dirigenza rossoblù - Coverciano e nei raduni si lavora duro. Insomma, braccia aperte all’azzurro. Conte rilancia: «Il Cagliari dimostra scrupolo e rigore. Frutto di un lavoro serio e assennato che fa capo alle idee di Zeman».

L’aereo per Roma attende mister “martello”. Anche Oriali firma autografi. Conte fa i selfie. Un tifoso lo chiama in vacanza: «Le spiagge sarde sono bellissime, ma anche quelle del mio Salento non scherzano». Alla prossima. (Mario Frongia)

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