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Lawal: «Istanbul? No, sto bene qui»

di Roberto Sanna
Lawal: «Istanbul? No, sto bene qui»

Il gm del Banco Federico Pasquini conferma il contatto col Galatasaray: «Shane non si tocca e a lui piace giocare a Sassari»

27 novembre 2014
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SASSARI. A Istanbul sì, ma soltanto per un paio di giorni. Giusto il tempo di giocare la partita di Euroleague con l’Efes, poi Shane Lawal continuerà a girare l’Europa e l’Italia con la maglia della Dinamo. La capitale turca, teatro del match di domani in Euroleague, paradossalmente avrebbe potuto essere una nuova tappa della sua carriera di giramondo dei parquet, ma Lawal e la dirigenza della Dinamo hanno risposto all’unisono “no grazie” all’offerta della più blasonata squadra della città, il Galatasaray.

“Thanks, Sassari is ok”. A Istanbul, fronte Galatasary, non è un bel momento, si mormora che l’unico a percepire i soldi sia Carlos Arroyo, con gli altri che potrebbero in qualsiasi momento cambiare rotta e maglia. Due giorni fa l’informatissima testata web Sportando ha rilanciato un twitt del giornalista David Pick che parlava di un’offerta a Shane Lawal rispedita al mittente. E così è andata, come conferma il general manager biancoblù Federico Pasquini: «Il contatto c’è stato, ma d’intesa col presidente Stefano Sardara abbiamo opposto un netto rifiuto a continuare il discorso, Shane per noi è un giocatore assolutamente fondamentale. E anche lui non ha mostrato interesse, in questo momento è felicissimo di essere a Sassari e di giocare nella Dinamo». Quest’ultima parte ha di fatto ucciso la trattativa: la dirigenza biancoblù ha sempre detto di non voler trattenere a Sassari nessun giocatore scontento, se Lawal avesse chiesto di andar via le cose forse sarebbero finite in maniera diversa. Shane, così, rimane a Sassari ed è ben felice di farlo per tutto un’insieme di fattori. Volendo anche essere un po’ maliziosi, l’offerta non era nemmeno di quelle da non poter rifiutare, visto che si tratta di un club in questo momento molto chiacchierato sul versante pagamento stipendi. Chi glielo fa fare, insomma?

Mercato caldo. Il Galatasaray è una polisportiva molto conosciuta in Europa. Può essere davvero sull’orlo del fallimento o, comunque, costretta a rivisitare l’organico e ridimensionarlo? Pasquini non è tanto sicuro: «Non credo che possano davvero ridursi ad andare in campo con Arroyo e quattro ragazzini – dice ancora Pasquini–, anche perché poi dovrebbero fare i conti con una tifoseria piuttosto calda». Se però dovesse davvero perdere qualche pezzo, potrebbe esserci anche una ricaduta immediata sul campionato italiano: «Indubbiamente stiamo parlando di una squadra con un roster di alto livello e giocatori come Aradori, Micov ed Erceg sarebbero molto appetibili. Ma ho i miei dubbi che il Galatasaray smantelli la squadra».

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