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Avellino sulla strada del Banco, i biancoblù cercano il riscatto

di Roberto Sanna
Avellino sulla strada del Banco, i biancoblù cercano il riscatto

 Dopo la sconfitta col Novgorod la Dinamo prova a rifarsi nel posticipo di campionato (ore 20 al Palaserradimigni)

24 novembre 2014
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SASSARI. È di nuovo campionato e tutto sommato non è una cattiva notizia. Magari dal punto di vista fisico sono momenti stressanti, però è un po’ come nei playoff: ritornare in campo subito dopo una sconfitta costringe a liberare la mente e concentrarsi su un’altra partita, evitando di bruciare inutilmente energie nervose arrovellandosi sul passato. Novgorod ormai è il passato e l’Euroleague è un’altra storia, il presente è fatto di una sfida molto dura contro l’Avellino al PalaSerradimigni. Si è sempre detto che, nell’abbinata campionato-coppa, difendere il fattore campo è fondamentale. Anche perché il Banco ha già vinto a Pistoia e Roma, un doppio bonus che vale la testa della classifica.

La ripartenza. Quello che serve, in questi casi, è ripartire alla grande. Danzare su due fronti è faticoso e gratificante, la Dinamo finora è stata brava a dare la giusta importanza alle due cose senza prosciugarsi. Il capitolo Euroleague adesso è arrivato a una svolta, il campionato ha ancora molto da dire ma non bisogna cadere nella trappola di considerarlo residuale. Anzi, qualsiasi tappa è buona per il processo di crescita in vista degli appuntamenti importanti. E sul processo di crescita la Dinamo ancora deve lavorare. Ha trovato un primo assetto, si è tolto anche alcune soddisfazioni importanti, ma le cose da fare sono tante. Oggi è una giornata importante perché la Sidigas Avellino, insieme a Brindisi, è la squadra più forte tra quelle incontrate in questa prima tranche di campionato.

Avversari pericolosi. Avellino ha sei punti ma, per non smentirsi, ha trascorso un avvio di stagione travagliato che ha influito negativamente sul campionato. Squadra di un certo livello assemblata tra mille problemi di firme e precampionato iniziato in ritardo. Il coach Frank Vitucci è una garanzia di serietà e qualità, ha voluto con sè il bomber Adrian Banks, protagonista con lui a Varese. Poi ci sonoil re dei rimbalzi Anosike (12 a partita e il 70% da due punti, pane per i denti di Lawal), l’esperto Cavaliero. Più un gruppo di nuovi arrivi americani in grado di produrre gioco e ritmo. Nell’ultimo mese la Sidigas ha cambiato marcia: tre vittorie su quattro, unica sconfitta contro Reggio Emilia. Sarà battaglia, non c’è dubbio.

A tutto vapore. Se il Banco vuole ripartire, deve farlo alla sua maniera: col gas aperto dall’inizio alla fine. Le ultime settimane hanno dato indicazioni ben precise, in campionato la Dinamo ha veramente toppato solo la partita di Cantù, non a caso l’unica che ha perso. Anche lunedì scorso, in un match-trappola contro Pesaro, ha dimostrato di essere sempre sul pezzo tenendo a distanza gli avversari con una certa autorità. Oggi ci sarà da soffrire e il Banco deve prepararsi ad avere pazienza, non sembra proprio una gara da chiudere in pochi minuti. La nota più interessante delle scorse partite è stata la crescita esponenziale di Rakim Sanders, che unita al rientro a tempo pieno di Jack Devecchi ha elevato ulteriormente la qualità delle rotazioni degli esterni. Chi rischia di trovarsi gli occhi addosso è invece Jerome Dyson, alle prese con un momento preoccupante che rischia di scadere nell’involuzione: poco efficace a Cantù, 3 punti contro Pesaro, negativo in Euroleague contro il Novgorod. Spesso Meo Sacchetti gli ha preferito Sosa, uno che ha alcuni difetti evidenti ma è in grado di portare un atteggiamento positivo in campo. Anche dall’Mvp della Supercoppa, è attesa una risposta all’altezza delle aspettative.

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