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parola a zeman

«È la gara ideale per ripartire Sarà fondamentale l’approccio»

CAGLIARI. «Tutti ci aspettano con rispetto per il nostro gioco aggressivo. Ma poi in campo siamo noi a spaventarci». Zeman alla sua maniera. Il campionato riparte dopo lo stop per le nazionali e il...

23 novembre 2014
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CAGLIARI. «Tutti ci aspettano con rispetto per il nostro gioco aggressivo. Ma poi in campo siamo noi a spaventarci». Zeman alla sua maniera. Il campionato riparte dopo lo stop per le nazionali e il Cagliari sbarca al San Paolo. Tana insidiosa. Il boemo spiazza tutti: «È la partita ideale per ripartire dopo la sosta: si potrà giocare a calcio. Mi aspetto dai ragazzi concentrazione, senza condizionamenti dall’ambiente e dal campo». Tra il serio e il faceto, il boemo vola in Campania con Avelar e Colombi fuori causa. L’allenatore del Cagliari tiene in ballo almeno tre caselle: «A Iglesias ho provato anche Cossu e Ibarbo al centro dell’attacco. Sono due universali che non danno punti di riferimento. Ma Longo è l’unico centrale vero». Rimangono da individuare le soluzioni a sinistra in difesa e a destra a centrocampo. «Ho tre opzioni. Murru? Devo decidere». Ad Asseminello circolano almeno due idee. La prima prevede il trasloco di Balzano a sinistra con Pisano che si piazza sulla corsia opposta. Inoltre, Cossu potrebbe rifiatare a vantaggio di Farias. Zeman tiene tutti in tiro. «È una questione di mentalità, dobbiamo proporre il nostro gioco senza condizionamenti di alcun genere». Si torna su Longo: «Spesso fa tutto bene ma ho troppa fretta. Deve abituarsi a segnare e a partecipare di più alla manovra della squadra». I rossoblù ripartono con Crisetig in regia. Sul vice Conti, il boemo accelera: «Bravo ragazzo e buon giocatore, si applica e rispetta le consegne, sbaglia quando vuole strafare». Sui padroni di casa, il tecnico anticipa i quesiti: «Si sono ripresi, davanti hanno quattro giocatori di gran peso e dietro hanno acquisito solidità. Mi avrebbe fatto piacere vedere in campo Insigne». Inevitabile la pagella per Benitez: «Bravo e preparato. Prima dietro andavano a strappi, adesso hanno acquisito solidità. Poi, la distanza da Juve e Roma si spiega solo con la mancanza di continuità: il Napoli alterna partite perfette ad altre normali. Queste ultime la rendono meno competitiva delle squadre che sono in testa». Sull’esperienza all’ombra del Vesuvio, il boemo va giù deciso: «La piazza era con me ma da sempre chi decide è la società. Peccato, quella squadra non era da retrocessione». Zeman torna sullo stop: «La sosta condiziona. Nel bene o nel male, si vedrà. Noi siamo pronti».

Mario Frongia

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