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Capitani incoraggia la Torres «Piena fiducia a Pompili»

SASSARI. Il match di sabato, giocato e perso dalla Torres contro le campionesse d'Italia in carica del Brescia, rappresenta un primo spartiacque stagionale per la formazione rossoblu. Oltre alle...

17 novembre 2014
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SASSARI. Il match di sabato, giocato e perso dalla Torres contro le campionesse d'Italia in carica del Brescia, rappresenta un primo spartiacque stagionale per la formazione rossoblu. Oltre alle indicazioni tecniche, con Sassari grintosa, determinata e mai doma sino al 90' contro una formazione che punta a riconfermarsi al vertice, quella di sabato a Tergu è stata la prima partita con Mario Pompili al timone da capo allenatore del club. Dopo le dimissioni di Mario Silvetti, Pompili aveva guidato la squadra nella gara di ritorno degli ottavi della Women's Champions League contro il Francoforte, una fase di passaggio in attesa di definire però repentinamente e nel dettaglio gli aspetti relativi alla guida tecnica. Sabato la società ha diffuso una nota in cui affidava proprio a Mario Pompili la panchina sassarese per il prosieguo della stagione, con l'ex giocatrice rossoblu Luisa Marchio nel ruolo di vice.

A parlare è il presidente della Torres Domenico Capitani. «Ho detto alle ragazze che questa società crede nel lavoro e nella professionalità che hanno sempre dimostrato. In Champions hanno tenuto alta la bandiera della Torres, nonostante si scontrassero con una delle squadre più forti a livello europeo, e posso solo complimentarmi per la determinazione messa in campo – spiega il numero uno torresino –. Anche la prestazione offerta contro il Brescia, nonostante la sconfitta, sottolinea quanta volontà e forza ci siano in questo gruppo che, in un momento delicato della stagione, ha dovuto affrontare l’addio del suo allenatore». Un commento sulla panchina affidata a Pompili. «Siamo certi che in collaborazione con Luisa Marchio saprà portare avanti nel migliore dei modi il progetto che tutti insieme vogliamo realizzare». Quindi il punto sulla Torres femminile: «Mi era stato chiesto di aiutare la società, quando rischiava di essere cancellata questa importante realtà – dice –. L’ho fatto perché credo in un mondo al femminile anche nello sport, perché questo è il primo progetto italiano di società maschile e femminile insieme, perché, al di là dei risultati che arriveranno o auspichiamo, vogliamo far crescere una società sana, senza i problemi che hanno caratterizzato la fine del campionato scorso, con le ragazze obbligate a fare appelli per chiedere rispetto per il loro lavoro – chiude Capitani –. Stiamo rispondendo alle loro esigenze, non solo economiche, rispettando gli impegni presi e creando sane regole di gestione, societaria e sportiva».

Giovanni Dessole

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