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Il Banco va all’assalto dell’ultimo tabù

di Roberto Sanna
Il Banco va all’assalto dell’ultimo tabù

Non ha mai vinto a Cantù, Meo Sacchetti ci crede: «C’è sempre una prima volta, abbiamo anche battuto in casa Milano»

08 novembre 2014
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SASSARI. La storia si può scrivere anche in Italia, al ritorno da una partita come quella di Madrid. Si può fare se la partita da giocare è quella contro Cantù, al Pianella, campo dove il Banco non è mai riuscito a vincere. Un campo dove egualmente non mancano gli stendardi, perché a lungo il basket europeo e italiano è transitato sulla collinetta poco fuori l’abitato della cittadina brianzola. Non è mai stato facile per nessuno vincere da quelle parti, per la Dinamo invece è stato impossibile. E domani l’atteggiamento da tenere è che forse è la volta buona.

I tabù da sfatare. La Dinamo è in Serie A solo dalla stagione 2010/2011 ma ha fatto tanta strada e si è tolta diverse soddisfazioni. All’inizio di questa stagione, però, restavano ancora due missioni da completare: battere l’Armani Milano al PalaSerradimigni e vincere a Cantù. L’Armani è caduta al primo colpo, nella finale della Supercoppa e non ci sarà bisogno di aspettare la partita che si giocherà in dicembre. Per il Pianella invece è il momento della verità e ieri il coach biancoblù Meo Sacchetti non ha nascosto le sue intenzioni bellicose, dando un calcio anche alle statistiche: «C’è sempre una prima volta. Avevamo anche il tabù dell’Armani Milano in casa e in Supercoppa siamo riusciti a infrangerlo, quindi non bisogna partire battuti. Certo, il Pianella non è esattamente un campo che ci porta bene però non dobbiamo metterci limiti». Il coach ha poi aggiunto qualcosa sul momento della Dinamo in Europa: «I due passaggi di Eurocup ci hanno permesso di farci un po' le ossa respirando palazzetti diversi e arbitri differenti da quelli italiani. In queste prime quattro partite ci siamo confrontati con squadre tutte molto forti e altre che provengono proprio da un altro pianeta, come il Real Madrid. Sappiamo che c'è un gap tra noi e loro e per sopperire dobbiamo andare in campo pronti a dare il 110%, tirando fuori anche quel qualcosa in più che non abbiamo».

Le statistiche. Il Banco ha assaggiato il parquet brianzolo già ai tempi della A2, quando i canturini pagarono la crisi societaria con due stagioni al piano di sotto. Esattamente nei campionati 1995/96 e 1996/97, e furono due sconfitte. Sempre negli anni Novanta, una sconfitta in Coppa Italia, quando la manifestazione si giocava in diverse fasi. Poi il nuovo incontro quando, una volta rientrati i canturini nel posto che più gli appartiene, il Banco è riuscito a effettuare il grande salto. Dal 2010/11 a oggi, quattro incontri in regular season e tre nei maledetti playoff del 2011/12. Come asterisco, aggiungiamoci pure che nel 1989/90 la Dinamo giocò al Pianella contro la Teorema Arese (che aveva indicato proproprio quello canturino come campo di gioco)e naturalmente fu una sconfitta. No, non è esattamente un palazzetto che porta bene alla Dinamo.

Rivalità e consapevolezza. Certamente i playoff di due stagioni fa hanno contribuito ad accendere una rivalità sportiva importante. Tradotto in termini pratici, significa che la Dinamo troverà un ambiente caldo. In più c’è la situazione di classifica perché il Banco si presenta a Cantù come la capolista imbattuta della Serie A. Siamo appena alla quinta giornata, d’accordo, però una squadra che non ha mai perso è sempre un bersaglio importante da colpire. E a Cantù questo lo sanno bene. D’altra parte, la Dinamo deve cominciare a prendere consapevolezza del proprio ruolo e dei propri mezzi.

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