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Incontrarsi e dirsi addio: Marco Cusin lascia il Banco

Roberto Sanna
Cusin durante una schiacciata
Cusin durante una schiacciata

Annunciata la rescissione consensuale del contratto col pivot friulano. Il gm Pasquini: «Non vogliamo giocatori scontenti, meglio salutarci da amici»

29 ottobre 2014
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SASSARI Un mese e cinque giorni in biancoblù. In tutto 41’ in campo (poco più di una partita) nelle sette gare ufficiali giocate finora dal Banco di Sardegna tra Supercoppa, campionato ed Euroleague. La storia di Marco Cusin a Sassari è durata meno di cinque settimane, il tempo di capire che nonostante la buona volontà di tutti lui non era l’uomo giusto per la Dinamo.

E la Dinamo non era nemmeno la squadra giusta per lui. Lunedì, all’ennesima manciata di minuti rimediata nella partita contro Brindisi, la resa. E ieri mattina l’annuncio della risoluzione consensuale del contratto. Marco Cusin lascia Sassari, alla fine andrà a Cremona, il suo club storico, il primo anche ad averlo contattao dopo la fine del rapporto con Cantù.

La Dinamo invece guarda sia il mercato sia le carte che ha in mano: per adesso il capitano Manuel Vanuzzo, col minutaggio ancora intonso, poi, al ritorno dal lungo tour di quattro trasferte, Amedeo Tessitori che ora ha l’ultima chance di restare nel giro.

Non è stato amore. Nel senso che, nonostante i buoni propositi, un giocatore come Marco Cusin nel basket di Meo Sacchetti non ha avuto un grande impatto. Tutte vere le sue qualità, è un lungo veloce, difensore, intimidatore, corre bene lungo il campo, ha un discreto tiro frontale. Però è “troppo pivot” e a Meo la gente che ingombra l’area non piace tanto.

E in attesa di capire meglio come utilizzarlo, è andato sui suoi uomini fidati, Shane Lawal e Miroslav Todic. Marco Cusin, d’altronde, era arrivato con un certo tipo di aspettative anche se anche lui non poteva non sapere che rischio stava correndo accasandosi alla Dinamo. Gli è bastato un mese per crollare, ha sollevato la Supercoppa senza mettere piede in campo, ha avuto qualche sprazzo in Euroleague e pochi spiccioli in campionato.

Davanti alla prospettiva di una stagione così di rincorsa ha preferito salvare il salvabile. E la Dinamo non ha opposto resistenza, fedele alla linea che «non ha senso trattenere a forza un giocatore che non è contento della situazione, meglio lasciarsi subito da amici» ribadisce il general manager Federico Pasquini, che poi aggiunge: «Siamo un gruppo particolare, facciamo trasferte lunghissime, stiamo molto insieme. Avere una persona scontenta della situazione non avrebbe fatto del bene a nessuno».

Il futuro. Cusin ritornerà a Cremona, società e squadra di livello inferiore, in un ambhiente pronto comunque a coccolarlo e dargli spazio dopo averlo lanciato ad alti livelli cinque stagioni fa. La Dinamo adesso ha tre opzioni. Con quattro trasferte di fila da affrontare, la prima risorsa in questo momento di emergenza si chiama Manuel Vanuzzo: «Non ha giocato nemmeno un minuto, è pronto» dice Pasquini. Poi sotto contratto c’è sempre Tessitori, il grande mistero di questo avvio di stagione: «Quando torneremo da Cantù lo reintegreremo nel gruppo e verrà valutato».

Se, finalmente, sarà dichiarato abile e arruolato, potrebbe avere qualche chance. Altrimenti non resterà che un nuovo giro sul mercato. Coi limiti di avere già sotto contratto sette stranieri e quindi non poterne cercare altri a meno di non effettuare un taglio e quindi intervenire in maniera decisa sul roster.

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