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«Il gruppo può essere la nostra arma»

di Andrea Sini
«Il gruppo può essere la nostra arma»

Brian Sacchetti: «La chimica di squadra c’è già, dobbiamo solo limare i difetti e capire meglio il nostro potenziale»

27 ottobre 2014
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SASSARI. «La chimica di squadra esiste già, dobbiamo soltanto renderci conto di qual è il nostro vero potenziale». Il gruppo-Dinamo esiste e deve soltanto limare i difetti più evidenti. Parola di Brian Sacchetti, che alla vigilia della sfida di stasera contro l’Enel Brindisi traccia una linea netta e guarda avanti con ottimismo.

«Dall’interno dello spogliatoio non vedo affatto un gruppo slegato come lo si dipinge o come può sembrare da fuori – dice l’ala biancoblù, alla sua quinta stagione con la maglia della Dinamo –. Ormai tra di noi ci conosciamo, ma è necessario mettersi in testa che se giochiamo al cento per cento per almeno 30-35 minuti siamo in grado di giocarcela ad alti livelli. È chiaro anche che ci sono difetti sui quali bisogna continuare a lavorare, ma siamo soltanto all’inizio della stagione».

Stasera arriva al palazzetto l’Enel Brindisi, che negli ultimi anni ha dato vita a duelli spesso accesi ed entusiasmanti con il Banco di Sardegna. La squadra di coach Bucchi si è rinnovata molto, proprio come quella di Meo Sacchetti, ma le due squadre hanno già avuto modo di affrontarsi in precampionato. «Contro Brindisi non è mai una partita facile – sottolinea il numero 14 biancoblù –. Sono una squadra molto atletica, con tanti giocatori preparati e intelligenti. Hanno un roster lungo e hanno anche aggiunto Turner, che l’anno scorso ha fatto la differenza con Pesaro. Per affrontarli dovremo cercare di usare la nostra velocità, mettendo a posto le cose che non sono andate bene in difesa. E anche vicino a canestro, dato che Brindisi ha dalla sua giocatori pericolosi come Mays».

Dopo la bella e sofferta vittoria esterna di Pistoia e l’amara sconfitta interna in Eurolega con l’Efes Istanbul, da dove riparte la Dinamo? «Ripartiamo dall’esperienza di entrambe le partite – dice Brian Sacchetti –. In fin dei conti contro l’Efes abbiamo perso di 7, eravamo a meno 4 a un minuto dalla fine sbagliando tantissimi tiri liberi. Insomma, cose buone ce ne sono state. E cose buone ne abbiamo fatto anche a Pistoia, su un campo molto difficile, senza Sanders e con l’infortunio a Devecchi a metà partita. L’esperienza di quella gara ci ha probabilmente fatto capire di essere forti mentalmente. E come ha ricordato anche mio papà, a tratti abbiamo proposto anche un’ottima difesa. La sconfitta con l’Efes è assolutamente alle spalle».

In un roster sempre più lungo e competitivo, pieno zeppo di giocatori di altissimo livello, sia Brian Sacchetti che Jack Devecchi stanno riuscendo a ritagliarsi un discreto spazio. «Siamo preparati a questo, non è una sorpresa. Il livello si è alzato di parecchio, ci sono tanti giocatori di talento e non siamo affatto sorpresi del fatto che ogni minuto di spazio vada conquistato con i denti. Dobbiamo soltanto cercare di farci trovare pronti. Il nostro compito è quello di dare il massimo in difesa e di provare ad aggiungere i nostri mattoncini in attacco. Abbiamo grinta e voglia di dimostrare di essere utili. Come ho detto prima, il gruppo c’è e bisogna solo cercare di limare i difetti. Andiamo avanti partita dopo partita – conclude Brian Sacchetti –. E ora c’è da pensare a Brindisi».

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