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L’anno magico di Fabio Branca, il Messi dell’ippica

L’anno magico di Fabio Branca, il Messi dell’ippica

Il fantino di Cala Gonone firma anche il Jockey e adesso è conteso da arabi, inglesi e giapponesi

24 ottobre 2014
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SASSARI. « Il grande cavallo fa grande un fantino, ma un fantino deve meritare di montare i grandi cavalli». Questa la filosofia di Palmerio Agus, uno fra i più grandi talenti che il mondo del galoppo abbia prodotto. “Pagnotella” stravedeva per l'allora piccolo, estroso e indisciplinato Fabio Branca e ci aveva visto bene. Sempre prodigo di consigli e pronto a svelare i segreti delle piste al giovane e talentuoso allievo che da Cala Gonone è stato proiettato in terra toscana a cercare fortuna nel campo che da sempre lo affascinava, le corse al galoppo. Ci ha visto lungo anche Felice Villa, proprietario della Scuderia Effevì che lo ha voluto prima monta di scuderia affidandogli fior fiore di cavalli.

Concluso il primo ciclo di contratto, sciur Felice non ha esitato a rinnovare l’accordo al giovane jockey dorgalese. Scelta azzeccatissima, visto che la connection, sotto la direzione tecnica di Stefano Botti sta facendo incetta delle principali corse di gruppo, griffando le maggiori Pattern nazionali e iniziando a testare i terreni stranieri. Ultima conquista in ordine di tempo, il Premio del Jockey Club, domenica scorsa all'ippodromo di San Siro in sella a Dylan Mouth, già vincitore del Derby Italiano in primavera a Roma e il Federico Tesio un paio di settimane prima. «Uno dei cavalli più forti che abbia montato - esordisce Branca - generoso, con un gran motore e un cuore ancora più grande».

Si sentono sirene giapponesi, quanto c'è di vero?

«Effettivamente il cavallo ha ricevuto l'invito dal Sol Levante per partecipare alla Japan Cup e già questo di per sé e un onore, quindi ora il signor Villa e l'allenatore decideranno in merito a una possibile avventura».

La sua fama ha varcato i confini nazionali e all'estero diverse scuderie farebbero follie per averla.

«Io ringrazio tutti, ma ho appena rinnovato con la Effevì con cui mi trovo benissimo grazie alla grandissima qualità dei cavalli presenti in scuderia e alla fiducia che il dottor Villa mi ha accordato. Sono ormai alcuni anni che stiamo vincendo o figurando fra i migliori nelle più sostanziose e prestigiose corse e oggi la Effevì è un po' come la Juventus nel calcio, o la ami o la odi e io sono orgoglioso di farne parte».

Solo una settimana prima, del Jockey, un altro trionfo.

« Sì, con Hero Look abbiamo trionfato nel Gran Criterium dei 2 anni sulla stessa pista. Che dire, questo è un fenomeno. Io sono certo di non aver mai montato un puledro così forte, una potenza straordinaria che fa intuire per lui un futuro da star. In una pista parecchio pesante, che lui non gradisce, ha letteralmente volato senza mai chiedere niente girando al minimo di giri, isolandosi dal resto degli avversari e impegnandosi meno che in lavoro».

Non si può parlare di "consacrazione" per lei visto che da anni è al top della categoria e fra gli sportivi più invidiati e in vista al pari di calciatori o altri fuoriclasse del mondo dello sport.

«Fa piacere, ma nel galoppo si fa presto a passare dalle stelle alle stalle, un periodo nero, dove niente gira per il verso giusto, una crisi, un qualsiasi problema, può compromettere quello che oggi sembra un sogno. Con l'età ho imparato che il passo dalla fama e dalla popolarità alla solitudine più spietata è veramente breve. Vivo felice questi momenti ma senza particolari esaltazioni, con i piedi ben saldi a terra, o meglio alternati alle staffe quando sono in sella, ma senza mai perdere di viste le insidie che si nascondono dietro ogni angolo».

E’ un un inguaribile nostalgico, molto legato alla sua terra.

«Da morire, non posso stare troppo tempo lontano dalla mia Sardegna, dai parenti, dagli amici veri, quelli su cui puoi contare anche nei momenti difficili. Quelli disinteressati, quelli che a fari spenti sono disposti a tutto per te. Questi sono i veri valori in cui credo e a cui non posso rinunciare. Appena posso salgo su un aereo, anche se per un solo giorno, ma respirare l'aria di casa riporta le mie batterie».

Adesso il Gotha del galoppo sposta il baricentro da Milano a Roma.

«Sì, già da questa domenica, Roma avrà in programma un convegno di gran livello con due Listed, un Gruppo 3 e il Gruppo 1 Lydia Tesio che lo scorso anno ci ha visti vincitori con Charity Line. Antipasto di quello che sarà poi il 2 Novembre con il Ribot, Gruppo 2 e l'atteso Gruppo 1 del Premio Roma e una serie di Handicap Principali, Listed e neretti che renderebbero indimenticabile un anno che già allo stato attuale è da incorniciare e raccontare ai nipotini».

Tore Budroni

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