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Conte cerca il lato positivo: «Abbiamo gli attributi ho poco da rimproverare»

di Pietro Oleotto
Conte cerca il lato positivo: «Abbiamo gli attributi ho poco da rimproverare»

Il difensore goleador: «Questa partita deve servirci da lezione» Tavecchio ai microfoni Rai prova a minimizzare la sua squalifica

11 ottobre 2014
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«Sinceramente ho poco da rimproverare ai ragazzi, se si esclude la poca cattiveria sotto porta»: Il ct azzurro Antonio Conte archivia con una buona dose di realismo la vittoria sull’Azerbaigian: «Quest’Italia, ha gli attributi», aggiunge subito il ct prima di parlare della mossa che ha salvato la partita: «Giovinco doveva entrare al posto di Zaza, poi abbiamo rischiato la beffa e allora ho cambiato idea. Zaza-Immobile? Sono contento, si sono cercati. Serve solo più sangue freddo sotto porta». Ai gol ci ha pensato Giorgio Chiellini, anche per conto degli azeri. «Era troppo importante proseguire con una vittoria – ha spiegato il difensore –. L’andamento di questa partita è un avvertimento che ci deve servire da lezione: nelle prossime trasferte ci aspetteranno tutti col coltello tra i denti». Sul tasto caratteriale batte anche Ciro Immobile: «Bisogna dare il massimo per risollevare l’Italia», ha sottolineato il centravanti del Borussia Dortmund: «Poca cattiveria sotto porta? Sì, potevamo chiuderla nei primi venti minuti della ripresa, ma quello che conta alla fine in queste gare è il risultato».

L’Italia targata Conte soffre dunque ma incassa altri tre punti dimostrando sul campo che almeno questa decisione del presidente Carlo Tavecchio è azzeccata. Presidente che ieri sera allo stadio Renzo Barbera non si è preoccupato molto di maglie azzurre nelle consuete dichiarazioni all’intervallo. In quello che è satto un discorsetto sotto forma di “domanda e risposta”, il numero uno della Figc ha parlato esclusivamente della sua squalifica e delle conseguenti parole del presidente del Coni, Giovanni Malagò. «Guardate, le mie dichiarazioni hanno ricevuto l’archiviazione della giustizia italiana, del Coni e anche della Fifa, poi l’Uefa ha optato per questa squalifica che però non incide sulla mia rappresentanza. Malagò? Non permetto di giudicare le sue dichiarazioni». Poi l’argomento moviola, cavalcato da Tavecchio negli ultimi giorni, dopo le polemiche su Juventus-Roma: «È una mia idea di sei mesi fa, nella scia delle intenzioni di Blatter». Ecco sotto quale ala vuole accomodarsi Tavecchio.

E l’ispiratore Claudio Lotito? Il presidente della Lazio gioca su più tavoli e comincia ad accusare la fatica di queste estenuanti maratone politiche. Ha cominciato la giornata in Lega, a Milano, per partecipare all’assemblea straordinaria convocata ieri e subito si è distinto per un tackle: «Siete una categoria poco apprezzabile», ha dichiarato il numero uno laziale rifiutandosi di parlare. Meglio tacere, così come ha fatto anche a Palermo, raggiunta in serata insieme con il capo della serie C Mario Macalli per esercitare il proprio ruolo di consigliere federale. Tanto i più diranno che il suo pensiero l’ha riportato un “megafono” chiamato Tavecchio.

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