La Nuova Sardegna

Sport

Stefano Sardara: «Un primo quarto illegale»

Il presidente della Dinamo non sta nella pelle: è stata una doppietta storica, una grande emozione

06 ottobre 2014
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SASSARI. Chi ben comincia... Il presidente biancoblù Stefano Sardara ha la faccia di chi ha giocato e vinto non una ma due grosse scommesse: ospitare la Supercoppa e vincerla con una squadra nuova per otto dodicesimi. E lo ha fatto battendo per la prima volta Milano al PalaSerradimigni: «Una roba incredibile, non ci ho creduto finché non è finita, un’emozione talmente forte che non si può descrivere, non ho parole. Ne ho una per definire invece il primo quarto: forse il più bello che la Dinamo abbia mai giocato in tutta la sua storia, eravamo illegali».

Ospitare la Supercoppa è stato importante: «Ci ha dato credibilità dal punto di vista organizzativo, abbiamo dimostrato di poter dare il supporto logistico anche a una società come la Rcs che è stata impeccabile. La squadra nuova? Un premio a noi e soprattutto al gm Pasquini, è lui che ha fatto il mercato, abbiamo azzerato e siamo ripartiti sempre con un progetto importante». Sardara non fa differenze tra Coppa Italia e Supercoppa, a differenza di Meo Sacchetti: «La Coppa Italia è stata bella perché eravamo in trasferta, però questo è il primo trofeo della stagione e in tutto se ne assegnano tre. E poi l’abbinata è bellissima,per di più fatta con due squadre differenti: no, non vedo differenze. Stagione già a posto con questo trofeo? Non scherziamo, domenica è già campionato».

Federico Pasquini incassa i complimenti del suo presidente: «La felicità deriva dal fatto che quando prendi i giocatori, sai come sono ma non che cosa ti possono dare inseriti in un gruppo, il pericolo è sempre avere giocatori di talento che vanno per conto loro. Invece abbiamo visto un gruppo di gente che si impegnava in campo, che si buttava per terra, che agitava gli asciugamani in panchina: è stato bellissimo».(r.s.)

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