Tonino Cossu nuovo eroe dell’automobilismo sardo
Ha chiuso al primo posto del gruppo N il campionato europeo di velocità in salita Per correre ha portato a rimorchio per migliaia di chilometri la sua Honda Type R
03 ottobre 2014
2 MINUTI DI LETTURA
SASSARI. Si è conclusa nel migliore dei modi, con la conquista del primo posto nella classe N2000 nella divisione 1 (vetture derivate dalla produzione) e addirittura il 13° posto assoluto, l'avventura del pilota sardo Tonino Cossu nel campionato europeo della velocità montagna.
Nel gran finale del campionato continentale in Slovenia e Croazia il bravo driver di Pozzomaggiore, che corre con la sua Honda Type R 2000 N2000 ha portato a termine la difficile e prestigiosa avventura nel campionato europeo European FIA Hill Climbing. Il suo confronto europeo ha visto il pilota della Magliona Motorsport salire sul gradino più alto del podio in Francia e in Italia e poi il secondo posto in Svizzera e il terzo posto in Austria, Repubblica Ceca e Slovenia. Nell’ultimo appuntamento in Croazia il pilota della Magliona Motorsport si è dovuto accontentare della quarta posizione, attardato da una violenta strisciata sul guardrail, a causa del fondo scivoloso, ma ha mantenuto la testa della classifica nella N2000 con un buon margine di punti. Il risultato raggiunto è ancora più significativo perchè a causa di un infortunio il pilota sardo ha dovuto saltare due appuntamenti (Slovacchia e Germania) e salire, nella gara di Ascoli, sulla vettura con le stampelle. Per Cossu è stata una sfida nella sfida, con ogni gara che era una novità assoluta e ogni trasferta un'impresa con poche ore a disposizione per studiare il percorso prima della gara della domenica e dove è stato costretto a portare in giro per l’Europa a rimorchio la vettura da corsa effettuando trasferte spesso lunghe migliaia di chilometri. La conclusione del Campionato a Buzet, in Croazia, è stata caratterizzata da intensi festeggiamenti: «Un particolare ringraziamento – dice – va a tutti coloro che mi hanno aiutato incoraggiato, alla mia compagna Sonia che mi ha sempre sostenuto, nonché alla grossa disponibilità del dottor Giuseppe Calaresu che più di una volta ha partecipato alle trasferte all’estero fornendo una preziosa ed insostituibile assistenza».(r.sp.)
