La Nuova Sardegna

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«La Dinamo è proprio la grande squadra che stavo cercando»

di Roberto Sanna
«La Dinamo è proprio la grande squadra che stavo cercando»

Basket: il pivot Marco Cusin si presenta ai nuovi tifosi Il presidente Stefano Sardara: «Lo inseguivamo da tempo»

25 settembre 2014
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SASSARI. È già un uomo Dinamo. Pochi minuti di presentazione e già si capisce perché il Banco abbia cercato Marco Cusin e perché lui abbia firmato il contratto. Non solo convergenze tecniche ed economiche, è soprattutto questione di feeling: «Credo che i successi nello spogliatoio, nella capacità di essere gruppo che ti porta a fare qualcosa per i compagni e la squadra. Ognuno deve portare il suo mattone, può essere una difesa, una stoppata, un rimbalzo o un canestro, non importa, ma sono quelle cose che indirizzano o meno una partita verso la vittoria». Quando Marco Cusin ha pronunciato queste parole, il presidente Stefano Sardara aveva gli occhi lucidi.

L’inseguimento. Un lungo come lui, mobile, intimidatore, capace di ingombrare l’area in difesa e poi sprintare per chiudere il contropiede, in una squadra di Meo Sacchettici sta bene. Il problema è che per averlo la Dinamo doveva salire di livello e in più dovevano concretizzarsi le premesse per aprire (almeno) una trattativa: «Era un giocatore che seguivamo da tempo, fino a qualche anno fa sarebbe stato inimmaginabile avere alla Dinamo uno come lui, questa era l’occasione giusta». Le condizioni per incontrarsi si sono verificate quando la Dinamo, visti i tempi lunghi per la guarigione di Tessitori, è tornata sul mercato sperando di non dover mettere mano al pacchetto stranieri. E dall’altra parte c’era un Cusin che dopo due anni importanti a Cantù e l’estate in nazionale cercava «una società strutturata, una squadra importante dove poter giocare ad alto livello e da questo punto di vista l’Eurolega e la Supercoppa sono competizioni alle quali prendo parte con grande entusiasmo».

L’accoglienza. Di fatto Marco Cusin ha incontrato i suoi nuovi compagni sul pullman che ieri all’ora di pranzo ha portato la squadra a Cagliari. Il pivot friulano (2,11, 107 kg, 29 anni) in realtà aveva già sentito gli altri italiani della Dinamo nei giorni scorsi: «Sono in ottimi rapporti con tutti, credo che inserirmi in una squadra dove ci sono ragazzi come Manuel, Jack, Brian e Massimo Chessa sarà molto semplice. Conosco anche Jeff Brooks, abbiamo giocato insieme a Cantù due stagioni fa ma non ho ancora avuto modo di sentirlo Ho sempre avuto un’ottima impressione di Sassari come piazza da avversario, in particolare mi ricordo la finale promozione del 2009 quando giocavo a Cremona, facemmo festa senza problemi in campo ed è un’immagine che ancora mi accompagna».

I progetti. Se prendi il pivot della nazionale non lo fai certo per puntare alla salvezza. Il presidente Sardara non nasconde le ambizioni ma non fa proclami: «Non ci sentiamo l’anti-Milano, ci sentiamo sempre la Dinamo. L’Armani fa la sua stagione, noi abbiamo un percorso da compiere. Marco ci dà solidità nel reparto lunghi e soprattutto sono sicuro che ci darà tanto nello spogliatoio. Da questo punto di vista i ragazzi mi hanno già stupito per semplicità e voglia di stare insieme». Un passaggio obbligatorio poi per Amedeo Tessitori: «Resta un giocatore della Dinamo, un ragazzo che in futuro ci darà tanto. Continuiamo a puntare su di lui ma in questo momento abbiamo altre priorità».

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