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Un Cagliari narcotizzato, tutto facile per la Roma

di Roberto Muretto
Un Cagliari narcotizzato, tutto facile per la Roma

Partita chiusa in 12’ dai gol di Destro e Florenzi. Rossoblù sempre in affanno

22 settembre 2014
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ROMA. Scherzare col fuoco è pericoloso. Si rischia di bruciarsi. Zeman lo ha fatto, ha voluto giocare d'azzardo sfidando (senza armi) a viso aperto un avversario di un altro pianeta ed è uscito dal campo scottato, oltre che accompagnato dalle bordate di fischi dei tifosi della Lupa Ma c’è stato chi ha applaudito), che con lui ieri non sono stati teneri. Anzi il Boemo ha lasciato l'Olimpico pieno di "ustioni". Il ritorno nello stadio che è stato "suo" lo sognava diverso. E' andata malissimo.

Per la Roma è stata una passeggiata, non ha dovuto soffrire per mettere in ginocchio un Cagliari che ha offerto il fianco, subendo due gol in 12', costantemente con l'acqua alla gola. Le reti di Destro e Florenzi hanno indirizzato la gara sul binario disegnato da Garcia. Il Cagliari ha provato a reagire ma lo ha fatto senza grande convinzione, sovrastato fisicamente (e non solo) dagli avversari, sempre primi sul pallone, più determinati nei contrasti, pronti a infilarsi nelle maglie troppo larghe di sardi, che soprattutto nel primo tempo sono sembrati narcotizzati. Certo, l'uno-due iniziale è stato come subire un pugno al mento e finire al tappeto. Però in questa sconfitta, che doveva essere messa nel conto (la differenze tra le due squadre è tanta), ci ha messo del suo anche l'allenatore con delle scelte non proprio comprensibili. Questa volta il boemo non ha avuto ragione.

Quante novità! I due allenatori fanno pretattica fino all'ultimo secondo. Sia Zeman che Garcia cambiano molto rispetto alle formazioni annunciate. Nel Cagliari una piccola rivoluzione, a cominciare dal portiere. Gioca Cragno. Dentro anche il brasiliano Joao Pedro al posto di Crisetig (ma schierato a sinistra con Ekdal dal lato opposto), mentre a sorpresa Cossu (accusato di aver tenuto troppo palla con l'Atalanta) si accomoda in panchina lasciando la maglia da titolare a Ibarbo. Confermato Farias nel tridente completato da Sau. Nella Roma non ci sono Totti e Pjanic, entrambi partono dalla panchina. Al centro dell'attacco il tecnico francese lancia Destro, con Florenzi e Gervinho sulle corsie. A centrocampo gioca Keita, mentre al centro della difesa è Mapou a fare coppia con Manolas. In campo l'ex Nainggolan, che in Sardegna ha lasciato un pezzettone del suo cuore.

Gioco da ragazzi. Sbloccare il risultato per la Roma è di una facilità disarmante. Il Cagliari gli concede tanto campo e sulle corsie i raddoppi tardano ad arrivare. Così per Florenzi è un compitino semplice semplice mettere sui piedi di Destro la palla che fa diventare subito in discesa la gara per i giallorossi. Il raddoppio arriva dopo una manciata di minuti. Lo segna Florenzi (che poi corre adabbracciare la nonna di 82 anni seduta in tribuna) che sfrutta un rimpallo e fa secco l'incolpevole Cragno. Per il Cagliari è l'inizio di un incubo. I giallorossi sono scatenati, quando accelerano fanno paura. Gervinho fa quello che vuole, fermarlo è un problema. Le corsie sono terreno di conquista. La difesa rossoblù, non sempre protetta dai centrocampisti, annaspa. Si creano "buchi" sui quali la Roma si infila senza pietà. E buon per i sardi che dopo il 2-0 i giallorossi decidono di rallentare e puntare di più sul possesso palla.

Ai ripari. Zeman prova a dare una scossa al Cagliari. Prima dentro Balzano per Pisano, costantemente in apnea. Subito dopo spazio a Longo e Dessena che rilevano Farias ed Ekdal. Non cambia nulla sul piano tattico. Longo va a fare la boa centrale, mentre Sau si sposta a destra nel tridente. La partita va avanti stancamente, solo qualche fiammata. La reazione del Cagliari? Non arriva, la Roma è vigile, controlla e riparte. De Sanctis è impegnato solo una volta, quando deve uscire al limite dell'area per anticipare Sau. E' tutto qui quello che i rossoblù costruiscono nella seconda frazione. Poco, pochissimo, nonostante i consigli di Zeman che segue la ripresa sulla linea dell'area tecnica. Finisce come era prevedibile, con la vittoria della Roma che continua la sua marcia. Resta a punteggio pieno insieme alla Juventus. I rossoblù? C'è tanto da lavorare. Non è ancora la squadra che Zeman vuole. Ma se anche il boemo, vista la formazione schierata ieri, dimostra di non avere ancora le idee chiare, tutto si complica. Un punto in tre partite è niente. Il primo bilancio è una logica conseguenza: il campionato del Cagliari è cominciato in salita, terribilmemte in salita. Mercoledì col Torino, al Sant'Elia, è già una partita dove non si può sbagliare.

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