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La certezza di Giulini: «Il Cagliari vi stupirà»

di Roberto Muretto
La certezza di Giulini: «Il Cagliari vi stupirà»

Il presidente è convinto di aver costruito un’ottima squadra

02 settembre 2014
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INVIATO A REGGIO EMILIA. Zeman si accontenta del risultato, sottolineando che per vedere il suo gioco ci vorrà ancora un po’ di tempo. Il presidente Giulini è più esigente: «Mi aspettavo un Cagliari più frizzante». Il pareggio sul campo del Sassuolo va comunque accolto positivamente. I rossoblù hanno mostrato pregi e difetti, cose normali all’inizio della stagione. Per applicare i concetti calcistici del tecnico boemo serve tempo, una condizione fisica al top e tanta applicazione. Così come per limare le lacune nella fase di non possesso, con la squadra troppo sbilanciata, che concede spazi eccessivi agli attaccanti avversari. «Aver provato a vincere sino alla fine è un segnale positivo – ha spiegato Zeman – ma dovevamo farlo in modo diverso. Non con i lanci lunghi, non è questo che voglio. I ragazzi devono imparare a dialogare tra di loro. Noi arriviamo in porta manovrando in velocità, altrimenti facciamo fatica perché in avanti non abbiamo dei giganti».

Cosa va. Cominciare bene era l’obiettivo dell’esordio ed è stato centrato. La squadra ha dimostrato di saper reagire alle difficoltà. Lo ha fatto quando è andata sotto, rimettendo le cose a posto in un amen. A sprazzi si è visto il gioco spumeggiante, carta d’identità del boemo. Sovrapposizioni, ripartenze al fulmicotone, fraseggi negli spazi stretti e inserimenti da dietro dei centrocampisti. Un modo di giocare che richiede un grande dispendio di energie. Non a caso Zeman ha svolto una preparazione pesantissima. Pochi fronzoli, si deve badare al sodo. Una filosofia completamente diversa dal recente passato. Farla propria richiede un po’ di pazienza.

Cosa non va. Bisogna migliorare e tanto nella fase di non possesso. Il tallone d’Achille dei rossoblù l’altro ieri sono stati i lanci lunghi. E’ bastato un cambio di gioco per tagliare fuori tutta la difesa e far venire i brividi a Colombi. Gli attaccanti del Sassuolo hanno goduto di troppa libertà e ci sono stati frangenti della partita in cui il Cagliari ha subito, rischiando di capitolare più volte. Sono situazioni che vanno registrate. Offrire il fianco in questo modo al contropiede degli avversari è un rischio troppo grosso, soprattutto se dall’altra parte ci sono attaccanti di qualità. Come quelli del Sassuolo.

Il presidente. Ha scelto Zeman e sapeva bene che il modo di giocare del boemo è spettacolare ma la fase difensiva non sempre viene curata nei dettagli. «Possiamo fare meglio - ha detto Giulini a fine partita -. Il risultato va bene ma noi abbiamo un potenziale che a Reggio Emilia non siamo riusciti ad esprimere. Sono certo che andrà meglio nelle prossime partite, quando i ragazzi avranno assimilato il nuovo modo di giocare e metabolizzato i movimenti che pretende il nostro allenatore».

La rosa. Gli arrivi del brasiliano Joao Pedro e dell’uruguaiano Alejandro Gonzalez hanno puntellato il centrocampo e la difesa. Ora Zeman ha più frecce nel suo arco e forse anche il tipo di giocatore che aveva chiesto alla società: un centrocampista incursore, abile negli inserimenti da dietro. La sosta consentirà ai nuovi arrivati di prendere confidenza col gruppo e con la filosofia del mister. Tommaso Giulini, lo ha fatto intendere, si aspetta grandi cose. E’ convinto di aver costruito una squadra che può togliersi delle soddisfazioni. Crede molto nel nuovo progetto ed ha un’entusiasmo fuori dal comune. Ma dovrà avere pazienza. Il progetto Zeman ha solo messo le fondamenta. Il resto è in costruzione.

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