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«Con Dyson e Logan cambiamo pelle»

di Roberto Sanna
«Con Dyson e Logan cambiamo pelle»

Banco di Sardegna, l’assistente Paolo Citrini spiega che squadra vedremo in campo dopo l’addio di Travis e Drake Diener

02 settembre 2014
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SASSARI. Da un playmaker bianco col fisico da ragioniere che saltava giusto un foglio della Gazzetta a un atleta di oltre 1,90 con qualità impressionanti. Da una coppia di guardie cresciute dai tempi delle elementari giocando insieme che si cercavano (e trovavano) per telepatia a un’intesa tutta da costruire. E ancora: Travis creava tanto e Drake realizzava bottini importanti, Jerome Dyson spesso si mette in proprio e David Logan aspetta i momenti giusti per colpire. La nuova sfida del Banco parte da centrocampo, il cuore del sistema di Meo Sacchetti. Un coach che mette al centro della sua filosofia la gestione del gruppo ma quando si va in campo vuole un playmaker importanti e ama anche i giocatori con le palle, che si prendono le loro responsabilità.

Paragoni. Inutili. Perché Travis Diener ha smesso di giocare e rimpiangerlo non ha comunque senso, è stata una grande avventura ma non ci sono materialmente le condizioni per tornare indietro. Era lui, più di Drake, il segreto della Dinamo. Ed è lui, più di Drake, l’uomo impossibile da sostituire. Perché, parliamoci chiaro, un’alternativa simile a Drake si potrebbe anche trovare e sarebbe soprattutto una questione di prezzo. Travis invece era un pezzo unico anche in Europa. Meglio cambiare registro e quel che conta, in fondo, è l’efficacia. Un po’ come fece la Juventus negli anni Novanta: via Vieri, dentro Inzaghi. Due giocatori diversissimi tra loro ma capaci sempre di fare tanti gol. Dyson è quanto di più lontano da Travis si possa immaginare, ma stiamo parlando di un altro talento assoluto. Quello che la Dinamo cercava, perché se perdi Travis e vuoi comunque confermarti e magari migliorare, non puoi scendere sotto certi standard. Anche Logan è tutt’altra cosa rispetto a Drake, ma basta ricordarsi il duello diretto in Eurocup per avere le idee chiare.

Sul campo. Sulla carta si possono fare tanti discorsi uno più intrigante dell’altro, in campo però la questione è “leggermente” diversa. Paolo Citrini, assistente di Meo Sacchetti nelle ultime tre stagioni (tutte quelle griffate dalla coppia Travis & Drake) racconta così la costruzione della nuova Dinamo versione Jerome & David: «Sicuramente siamo più interni, più da uno contro uno anche se c’è gente che comunque sa fare canestro da tre punti più di quello che si può pensare. Travis era un genio, uno che vedeva il passaggio due secondi prima. Jerome è uno devastante in campo aperto in uno contro uno, con un gran fisico, che sa difendere. Drake resta un mito, a Sassari ha fatto cose grandissime, Logan è uno che abbiamo preso per fare un salto di qualità e ha alle spalle una carriera incredibile: è come se al Cagliari Calcio arrivasse uno che negli ultimi quattro anni ha giocato a Manchester, Madrid, Barcellona e Parigi. Mi ha colpito la sua professionalità in allenamento, in questo lo paragono a Bootsy Thornton. E rispetto a Drake è anche più atleta e difensore».

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