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La Federcalcio fa scaldare il jolly: rombodituono Gigi Riva

La Federcalcio fa scaldare il jolly: rombodituono Gigi Riva

Si rafforza l’ipotesi di un commissariamento della Federazione dopo le sparate di Tavecchio, l’ex bomber piace a tutti

31 luglio 2014
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ROMA. La buccia di banana sulla quale rischia di scivolare Carlo Tavecchio, presidente in pectore della Figc, potrebbe riportare a Roma - anche se solo per qualche mese - Gigi Riva. L’ipotesi è intrigante ma comincia a farsi strada con il venir meno dei consensi sulla candidatura dell’ultrasettantenne presidente della Lega Dilettanti. Se Tavecchio non dovesse essere eletto (e non dovessero emergere altre candidature) il Coni potrebbe decidere di commissariare la Figc in attesa di tempi migliori e affidarne la guida a un personagio stimato a tutti e al di fuori dagli schieramenti.

Rombodituono non ha escluso che se gli venisse chiesto potrebbe dire sì. «Se mi proponessero di fare il commissario potrei rifarlo - ha confessato in una dichiarazione al Secolo XIX. «Il commissario, anzi il vicecommissario, l'ho già fatto accanto a Luca Pancalli, all'epoca di Calciopoli - ha ricordato Riva - potrei riprovarci». Il bomber piace a a tutti ed è stato apprezzato dirigente accompagnatore e team manager della Nazionale dal 1990 al 2013 con nove commissari tecnici: Vicini, Sacchi, Maldini, Zoff, Trapattoni, Lippi, Donadoni e Prandelli. Sarà lui a traghettare la navicella della Figc in acque più tranquille?

In realtà l’ipotesi è molto labile perchè la Federazione ha ampia autonomia ed è difficile che il Coni possa deciderne il commissariamento senza un motivo più che serio. Perfino Albertini, il candidato che si oppone a Tavecchio, ha detto no al commissariamento e lo stesso ha fatto Petrucci, un nome che conta nella Giunta del Coni.

Di certo c’è che Malagò incontrerà oggi i due candidati per cercare di capire come superare le polemiche scatenate dall’infelice uscita del presidente della Lega Dilettanti sull’ormai famoso “Opti Pobà” che «è venuto qua che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio» rincarate da una commento poco felice sul calcio femminel . Fifa e Uefa hanno ribadito il loro monito di utilizzare la “tolleranza zero” contro il razzismo ed alcune società di Serie A e B (Sassuolo, Cesena, Fiorentina, Sampdoria, Brescia), oltre a Roma e Juventus che non lo avevano mai dato, hanno deciso di togliere l’appoggio a Tavecchio.

Sulla vicenda ieri è intervenuto anche Leonardo Marras, presidente onorario della Torres, che si è dichirato «basito» dall'accusa di sessismo che Ulivieri ha aggiunto di veleni piovuti su Tavecchio. «È una barbarie. Ulivieri è persona per bene, ma deve fare i conti con la propria coscienza. Quello era uno slogan provocatorio significava che bisogna spogliarsi dei pregiudizi che investono il calcio femminile.

Dargli un significato sessista è una immane sciocchezza. Il calcio femminile sta con Tavecchio perchè è uno dei pochi dirigenti federali che ha iniziato a dargli dignità». Lippi, Donadoni e Prandelli. Sarà lui a traghettare la navicella della Figc in acque più tranquille?

 

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