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Monsieur Nibalì conquista Parigi

Monsieur Nibalì conquista Parigi

Sugli Champs Elysèe festa grande per il corridore siciliano

28 luglio 2014
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PARIGI. Ora anche l’ultimo dubbio è fugato: Vincenzo Nibali ha vinto il 101° Tour de France. È il settimo italiano a scrivere il suo nome sull’albo d’oro della Boucle, dopo Bottecchia, Bartali, Coppi, Nencini, Gimondi e Pantani. Nibali, che nel 2010 ha vinto la Vuelta e lo scorso anno il Giro, entra anche in un club di élite, quelli che hanno vinto tutti i grandi giri assieme ad Anquetil, Gimondi, Merckx, Hinault e Contador.

L’ultima e prestigiosa volata, sui Campi Elisi di Parigi, invece è andata a Marcel Kittel che ha battuto Kristoff, Navardauskas e Greipel. Per il gigante biondo della Giant-Shimano è la 4a vittoria di tappa.

Nibali sale sul podio in lacrime e legge un discorso con tono visibilmente commosso. Le ultime parole sono in francese, per onorare anche il popolo che l'ha applaudito in queste tre meravigliose settimane: «Merci à tout le monde». Grazie a tutti. Poi è il momento dell'inno che Nibali si gode in religioso silenzio. Per assaporare ogni attimo. Come la sua famiglia, appunto. Mamma Giovanna stringe forte a sé il mazzo di fiori, papà Salvatore trattiene a stento le lacrime, Rachele invece trattiene a stento la figlioletta che scalpita tra le sue braccia, desiderosa di farsi stringere anche da papà. Devono attendere il cerimoniale: i fiori, le foto insieme agli eroi locali, Pinot e Peraud, sul podio con Vincenzo. Poi finalmente arriva il momento degli abbracci più belli.

Il messinese ha dominato la corsa gialla dall’inizio alla fine, indossando la maglia di leader della classifica generale al termine di 19 delle 21 frazioni totali della Grande Boucle di quest’anno. Solo alla fine della prima e della nona tappa Nibali non ha indossato la maglia gialla. In tutto, invece, ha vinto quattro frazioni: la seconda, in Inghilterra, con prima azione perentoria; la decima, la più bella, sul pavè di Rubaix e dintorni; la tredicesima, sulle Alpi, a Chamrousse; infine la diciottesima, sui Pirenei, ad Hautacam, dimostrando di essere il più forte di tutti, su qualsiasi percorso, asfalto e pendenza.

È vero che si sono ritirati, via via, Chris Froome (Sky) e Alberto Contador (Tinkoff-Saxo), ovvero i rivali più temibili; ma il siciliano ha dimostrato di essere in condizioni atletiche e fisiche straripanti: difficilmente il britannico e lo spagnolo avrebbero potuto ostacolare la sua corsa verso la storia. Nibali è il settimo italiano a scrivere il proprio nome nell’albo d’oro della Grande Boucle, dieci volte conquistata da atleti azzurri. Prima di lui erano riusciti in questa impresa Ottavio Bottecchia nel ’24 e nel ’25, Gino Bartali nel 38’ e nel 48’, Fausto Coppi nel 49’ e nel 52’, Gastone Nencini nel ’60, Felice Gimondi nel 65’ e Marco Pantani nel ’98. Dopo sedici anni quindi torna a splendere il tricolore bianco, rosso e verde a Parigi: un’impresa, anche perchè Nibali è il sesto uomo nella storia del ciclismo a vincere le tre corse a tappe più importanti, ovvero la Vuelta, il Giro e il Tour. Nibali si è imposto in Spagna nel 2010; mentre nella corsa rosa ha trionfato lo scorso anno.

Prima di lui il «triplete» lo avevano realizzato, sempre in anni diversi, Jacques Anquetil, Felice Gimondi, Eddy Merckx, Bernard Hinault e Alberto Contador. Una festa dunque per il messinese e per i tanti italiani presenti oggi lungo le strade di Parigi, con in prima fila la famiglia di Nibali, guidata dal papà Salvatore, dalla mamma Giovanna, dalla moglie Rachele e dalla figlia Emma, corsi ad abbracciarlo subito dopo il traguardo sui Campi Elisi. La giornata, invece, era iniziata con la foto di rito assieme alle altre tre maglie del Tour: lo slovacco Peter Sagan della Cannondale (verde), il polacco della Tinkoff Saxo Rafal Maljka (a a pois) e il francese della FDJ.FR Thibaut Pinot (bianca). A seguire, durante il riscaldamento, il brindisi, con l’immancabile champagne, con tutto il team dell’Astana; poi, al 13° chilometro della frazione odierna, la foto con tutti gli italiani che hanno preso parte a questa Grande Boucle.

«Grazie Vincenzo. Hai colpito dritto al cuore, risvegliando passioni ed entusiasmi di milioni di sportivi verso il ciclismo che ha saputo rigenerarsi. Con te l'Italia torna a trionfare sul podio della Grande Boucle nel centenario della nascita di Gino Bartali». É il commento del presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco. Il primo di decine, che si susseguono su Tg, siti internet, social network.

«Il trionfo di Vincenzo Nibali al Tour de France è un momento di orgoglio per tutti i siciliani. Un trionfo che ci ha emozionato e che sin dalla prima tappa ci ha unito nel sostegno al nostro campione messinese», dice il presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando, che ha anche annunciato che presto «Anci Sicilia organizzerà un incontro con Nibali per festeggiare la sua storica vittoria».

«Lo sport Italiano, il ciclismo vantano da oggi una freccia in più: si chiama Vincenzo Nibali. Grazie al suo impegno instancabile il tricolore svetta alto anche sugli Champs Elysée dopo aver trionfato nella Vuelta e nel Giro», spiega il sottosegretario Angelino Alfano. Tra i tanti, si segnala per originalità e simpatia il cantante Lorenzo Jovanotti che posta una foto dello squalo di Messinà su Instagram e su Twitter commenta: «Nibali!!!! Tour de France- parì scianselisè sciampagn giocajouer nibalì egalitè fraternitè biciclè alè sciampignon!!!».

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