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«Abbiamo le idee chiare, serve pazienza»

di Roberto Sanna
«Abbiamo le idee chiare, serve pazienza»

Banco di Sardegna: Paolo Citrini, assistente di Meo Sacchetti, parla della “caccia al pivot” e della trasferta di Las Vegas

28 luglio 2014
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SASSARI. A Las Vegas per cercare l’ultimo giocatore che ancora manca alla Dinamo c’era anche Paolo Citrini. L’assistente di Meo Sacchetti ha partecipato insieme al coach e al gm Federico Pasquini alla “caccia al pivot” che ancora deve trovare la preda giusta. Non sembra una cosa imminente, potremmo anche arrivare a metà agosto. E nella Summer League del Nevada il gruppo biancoblù ha battuto fino in fondo diverse piste, conscio che in Euroleague non ci si può presentare troppo scoperti nell’area colorata: «Meo non vuole rinunciare al suo basket – dice Citrini – ma vuole anche proseguire nel discorso che ci vuole comunque attrezzati fisicamente per una competizione come questa. Non vuol dire che cercheremo pivot di 140 kg, ma sicuramente chi arriverà dovrà tenere botta sotto canestro. Posto che anche in Eurolega i quintetti piccoli hanno preso piede e il Maccabi ha vinto la scorsa edizione giocando con Alex Tyus numero 5».

Come è andata a Las Vegas?

«Molto bene. Alla Summer League non si va solo per vedere chi ti serve, si va anche per capire bene com’è chi durante l’anno hai visto solo nei video e vi assicuro che è tutta un’altra cosa perché capisci veramente com’è il comportamento e l’atteggiamento di un giocatore. Abbiamo anche assistito a diversi provini privati e Federico ha potuto stringere molti contatti di persona con agenti americani».

Che tipo di giocatore state cercando?

«Un giocatore dinamico e capace di andare a rimbalzo, tenuto conto anche dei compagni di squadra che avrà. Quest’anno con Brooks e Sanders abbiamo due giocatori molto più atletici e forti in area rispetto a quello che erano Omar Thomas e Caleb Green, senza contare che anche il nuovo play è sicuramente un atleta migliore di Travis. Non vogliamo comunque snaturarci, tenuto conto che in panchina abbiamo alternative importanti. Un limite che abbiamo è quello del passaporto: dovrà essere necessariamente comunitario e cotonou».

Si è parlato di rookie e alla gente sono venuti i brividi pensando all’esperienza di Kito Benson.

«Coi rookie è un discorso difficile, a noi è andata male con Benson e bene con Easley. Nel caso di Kito il giocatore c’era, il problema era caratteriale e non avevamo completamente il polso sotto quell’aspetto. Sui rookie che stiamo seguendo adesso abbiamo una quantità di informazioni esagerata, non credo possa capitarci un’altra esperienza come quella. Un altro problema che abbiamo è che le squadre russe e quelle turche offrono sempre tanti soldi, poi ci sono i top team di Euroleague che si portano via i migliori. Ed è per questo motivo che bisogna avere un po’ di pazienza».

Una battuta sul lavoro che vi attende dal 25 agosto: dovete assemblare un nuovo gruppo e avviare un nuovo ciclo.

«Una prospettiva molto stimolante, a un certo punto era anche giusto che finisse un ciclo con un gruppo che ci ha portato davvero tanto in alto. Siamo felici degli acquisti che abbiamo fatto, sono tutte delle prime scelte, il mercato è stato strepitoso. Gli arrivi cominceranno il 20 proprio per cominciare a creare il gruppo, toccherà agli italiani far capire ai nuovi dove sono arrivati. Ci attende un lavoro diverso, vogliamo partire subito forte».

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